Marina Berlusconi, a teatro “intervista immaginaria”. Applausi e qualche fischio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Agosto 2014 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA
Marina Berlusconi, a teatro "intervista immaginaria". Applausi e qualche fischio

Marina Berlusconi, a teatro “intervista immaginaria”. Applausi e qualche fischio (foto LaPresse)

TODI – L’intervista è immaginaria, ma è realizzata solo con parole pronunciate davvero. Il 21 agosto, a Todi, è stato il giorno della prima di “Intervista immaginaria a Marina Berlusconi”, lavoro teatrale scritto dalla giornalista Emilia Costantini e  messo in scena da Filippo Crivelli.

Lo spettacolo, racconta su Repubblica Silvia Fumarola, ha diviso il pubblico: un po’ di applausi, qualche fischio. Così Fumarola racconta la sera della prima:

Gli avvocati della presidente del gruppo Mondadori avevano chiesto di leggere il testo, i giornali vicini all’ex Cavaliere si sono preoccupati di difendere la primogenita di Berlusconi. Come osa Laura Lattuada, che la interpreta, dichiarare che «Marina è una donna pietrificata, imprigionata nel suo ruolo pubblico?», che forse ha sofferto — come milioni di figli — per la separazione dei genitori?

La first daughter è la più riservata delle sorelle, ha sempre difeso il padre, è una manager potente — ma ha rifiutato ruoli politici — e questo ha incuriosito la Costantini; l’ha immaginata come una sorta di Lady Macbeth «la donna che muove i fili».

Teatro Comunale esaurito, pubblico attento. La Lattuada versione Marina B. indossa un tubino nero, risponde alle domande mentre sullo schermo scorrono le immagini del mondo berlusconiano. Quando in primo piano appare lei, «la figlia prediletta », si ritrae: «Ma quella non sono io» dice l’intervistata. In teatro è diventata personaggio, come il padre che appare come Mackie Messer dell’ Opera da tre soldi di Brecht o una voce dei Pilastri della società di Ibsen: «Io volevo essere solo un uomo importante influente e ricco».

Le domande incalzano, gli attori nel ruolo dei giornalisti la sfidano: «Il brand Berlusconi sembra non attirare più i consumatori. Ormai è condannato, decaduto, interdetto». Lei replica: «Mio padre lotterà sempre come un leone. Una condanna inaccettabile, una persecuzione giudiziaria senza precedenti». Ripete che sul caso Ruby non ha mai provato imbarazzo. «Mi sono sempre sentita rispettata come figlia e come donna».

Sprazzi d’infanzia, i soldi della paghetta con cui compra la gatta Micia, i mesi felici in Inghilterra quando faceva per hobby, la commessa. Chissà, magari alla vera Marina B. piacerebbe vedersi rappresentata così.