Migranti, le 13 ong con “contatti con gli scafisti”. E i finanziatori sospetti

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Aprile 2017 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, le 13 ong con "contatti con gli scafisti". E i finanziatori sospetti

Migranti, le 13 ong con “contatti con gli scafisti”. E i finanziatori sospetti

ROMA – Ecco quali sono le organizzazioni non governative accusate di avere contatti diretti con gli scafisti dei migranti nel Mar Mediterraneo. I nomi, su cui indaga la Procura di Catania, li fa Marco Ventura sul Messaggero. Si tratta delle ong tedesche Life Boat (con la nave Minden), Sea-watch (con le Sea-watch 1 e 2), Sea-eye (con nave omonima), Jugend Rettet (con la nave Juventa), della franco-italo-tedesca Sos Méditerranée (con la nave Aquarius che ospita anche i Medici senza frontiere), dell’olandese Boat Refuge Foundation (naveGolfo Azzurro), della spagnola Proactiva Open Arms (con la nave Astral), e della maltese Moas (Migrant Offshore Aid Station, con le Phoenix e Topaz Responder). Quanto a Medici senza Frontiere e a Save the Children, navigano rispettivamente sulla Prudence e su Vos Hestia e Dignityl, scrive il quotidiano romano, in un pezzo ripreso anche sul blog di Beppe Grillo. 

In tutto tredici navi fisse nel Mediterraneo che solcano la “Sar zone”, la zona di “search and rescue”, ricerca e soccorso.

Dietro le quinte, riflettori puntati sul mecenate americano George Soros e la sua Open Society, che però smentisce di finanziare questo fitto via vai marittimo. Tredici imbarcazioni incrociano quelle acque battendo le bandiere di Gibilterra, Nuova Zelanda, Belize, Panama e Isole Marshall: spingendosi a ridosso delle acque territoriali libiche, alcune segnalerebbero la loro presenza ai boat people secondo un metodo collaudato. Il vantaggio per i trafficanti? Poter recuperare indisturbati le imbarcazioni che, invece, gli uomini della missione aeronavale EunavForMed, distruggerebbero non prima di avere anche, se possibile, arrestato i criminali.

(…) La Sea-eye, per dire, solo nel 2016 ha portato in salvo oltre 5500 migranti. Sul sito della Ong si caldeggiava una donazione di 1.000 euro per finanziare una giornata di utilizzo. La Vos Hestia di Save the Children è lunga 59 metri, può accogliere fino a 300 persone per volta ed è dotata di due gommoni di salvataggio con squadre specializzate.

I sospetti sulle organizzazioni non governative partono dal 3 marzo 2016, quado il generale a capo dello staff militare dell’Unione europea, Wolfgang Wosolsobe, in un’audizione a porte chiuse al Parlamento britannico rivelò che i migranti ricevevano “istruzioni e linee guida su come evitare di dare informazioni” alla polizia italiana “da almeno una delle Ong”, scrive il Messaggero.

Quindi la fondazione olandese Gefira ha monitorato le rotte e realizzato quanto fossero vicine alle coste libiche quelle delle navi delle Ong. Tre Procure si sono mosse per indagare, in particolare a Catania il Pm Carmelo Zuccaro.

Continua il Messaggero:

Hans-Peter Buschheuer, imprenditore portavoce della Sea-eye, sostiene che la sua Ong collabora con polizia e militari, dà salvagente e acqua ai migranti, se qualcuno sta male va nell’infermeria di bordo, e mai viola le acque territoriali navigando a una distanza «tra 22 e 30 chilometri dalle coste». Insomma, nel rispetto delle leggi. Ma Zuccaro ammonisce di avere le prove di contatti diretti fra i trafficanti e certe Ong, non le più grandi. Sarebbe accertato che alcune navi staccano i trasponder in certi momenti. E sono imbarcazioni che costano: Aquarius 11mila euro al giorno, Jugend 40mila al mese. Molto attiva la Moas degli imprenditori Christopher e Regina Catrambone, lui americano, lei italiana. Christopher, per dire, era tra i finanziatori di Hillary Clinton.