Migranti, vademecum del Viminale sul rischio contagi. Silvia Barocci, Messaggero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Agosto 2014 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
 Migranti, vademecum del Viminale sul rischio contagi. Silvia Barocci, Messaggero

Migranti, vademecum del Viminale sul rischio contagi. Silvia Barocci, Messaggero

ROMA – “Gli sbarchi in massa  – scrive Silvia Barocci del Messaggero – non conoscono sosta e tra pochi giorni i migranti arriveranno a toccare quota 100mila. Un record. E anche un’emergenza per i circa 500 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri impegnati quotidianamente sulle coste siciliane nell’operazione Mare Nostrum”.

L’articolo completo:

Perché il timore di venire a contatto con malati di tubercolosi, scabbia o meningite è legittimo. Ma rischia di trasformarsi in psicosi. Un sindacato di polizia ha persino presentato una class action contro il ministero dell’Interno per denunciare una profilassi insufficiente. Tuttavia i dati del Viminale – che sta per divulgare un vademecum corredato di foto per spiegare in quali circostanze utilizzare guanti, mascherina, camice, o occhiali – dicono altro. Su 757 analisi per verificare l’esposizione alla Tbc (test di Mantoux) quelli positivi sono risultati 40, di cui la metà in Sicilia. Cosa significa? Roberto Santorsa, nuovo direttore centrale di Sanità del Dipartimento di Pubblica sicurezza, è un medico e coordina tutti gli uffici sanitari della Polizia. «Chiariamo subito che la positività del test non è un indice di malattia o di contagio, ma attesta solo un pregresso contatto con un microrganismo che può essere avvenuto anche molti anni prima. E’ una condizione che va approfondita facendo subito una radiografia toracica per escludere che vi siano lesioni attive. In tutti e 40 i casi l’esito è stato negativo. Nessuno ha sviluppato la malattia». Il rischio zero, certo, non esiste. Ma i risultati del monitoraggio in corso dallo scorso aprile sono rassicuranti: «Se facessimo il test di Mantoux all’intera popolazione italiana i positivi sarebbero attorno al 10%. I 40 casi rilevati ammontano al 5% del totale».

LA PROFILASSI C’è da dire, però, che su questi 40 ci sono tre poliziotti, in servizio a Terni, Ferrara e Bologna, che inizialmente erano negativi al test ma che al momento del “richiamo”, eseguito dopo due mesi, sono risultati positivi, probabilmente per aver scortato migranti affetti da Tbc attiva. «Saranno sottoposti ad altri accertamenti, ma al momento le radiografie hanno escluso lesioni anche per loro». Quali sono le percentuali di rischio per il futuro? «Chi è positivo al Mantoux ha circa il 10% di possibilità di sviluppare la malattia, ma con una profilassi antibiotica si scende all’1%». Di Ebola neanche a parlarne: «il breve periodo di incubazione e la lunga durata della traversata non consentirebbero ai malati di giungere in Italia in fase infettante», spiega Santorsa. Con un’ulteriore circolare, il Viminale ha disposto che i test Mantoux possano essere eseguiti anche in casi di contatti occasionali con persone malate di Tbc, vale a dire inferiori alle otto ore previste dalla linee guida del ministero della Salute del 2009. «E’ un protocollo allargato per dare serenità a chi già lavora in condizioni psicologiche di stress, a contatto con situazioni drammatiche».