Rassegna stampa. Monti: “La Tav si farà”. Centomila precari pubblici rischiano il posto

Pubblicato il 5 Settembre 2012 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera 5-9-12

Intesa Italia-Francia per l’euro. Il Corriere della Sera: “Monti e Hollande: un piano in tre tappe. La Tav? Si farà”. I nostalgici dei governicchi. Editoriale di Angelo Panebianco:

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“È una regolarità conosciuta: in tempo di pace gli stati maggiori elaborano piani di guerra sulla base dell’erronea convinzione che il prossimo conflitto sarà la fotocopia del precedente. Poi, quando la guerra scoppia, si scopre che essa è diversa e quei piani di guerra diventano carta straccia. Qualcosa del genere sembra accadere nella politica italiana. I politici sono impegnati nel riproporre dosi più o meno massicce di proporzionale nella legge elettorale. Contemporaneamente, danno a intendere che dalle prossime elezioni possano uscire responsi definitivi, vincitori e vinti, un governo di legislatura. Per questo, fra l’altro, si attardano a parlare di primarie. Ma ha ragione Romano Prodi (Corriere, 3 settembre) quando, a proposito del Partito democratico, osserva che le primarie hanno senso solo quando, vigente un meccanismo maggioritario, si sceglie il candidato premier, uno che, se vincerà, avrà buone probabilità, salvo incidenti di percorso, di governare per cinque anni. Non hanno senso invece in regime di proporzionale, ove il nome del premier è deciso dai partiti mediante trattative parlamentari”.

A Valencia ora va il tour dello spreco. Inchiesta di Andrea Nicastro:

“A Valencia aveva sede Bancaja, una delle principali casse di risparmio confluite in Bankia. Era la seconda dopo Caja Madrid per clienti e per debiti. Invece d’essere salvata, Bancaja ha affondato la nuova entità finanziaria con i suoi mutui inesigibili. È così che Bankia ha dovuto chiedere circa 23 miliardi di ricapitalizzazione all’Europa. 
A Valencia c’è uno dei governi regionali, «autonomici» dicono in Spagna, con più debito. Ha appena chiesto un salvataggio al governo centrale per oltre 6 miliardi, pena il blocco al pagamento di stipendi e fornitori visto che le casse sono vuote. Gli attivisti del «tour dello spreco» forniscono esempi, raccontano processi, denunce, sospetti di corruzione, le fatture astronomiche dell’architetto dei tempi d’oro Calatrava. Oggi sul loro autobus ci sarà anche una troupe della Bbc per raccontare del buco nero spagnolo dal buco nero valenciano”.

La battaglia culturale. Protestanti «Rigorosi» del Nord contro Cattolici «Lassisti» del Sud. L’approfondimento di Massimo Franco:

“Forse non tutti lo sanno, ma in Nord Europa molti pensano che lo spread alto sia il frutto di un peccato cattolico. In tedesco il termine «Schuld» non significa solo debito ma anche colpa. Sono sfumature semantiche che riflettono differenze culturali profonde. E aiutano a comprendere meglio la diffidenza marcata, fino al pregiudizio, di alcune nazioni europee del Nord nei confronti dei Paesi percepiti come membri di un incosciente «Club Med». Lo spread, il differenziale fra titoli di Stato italiani e spagnoli e quelli tedeschi, finisce così per assumere un’eco con vibrazioni etiche: discriminanti ben più dei bilanci dei singoli Stati. Rimanda senza volerlo, anzi quasi con la paura di dirlo, a valori che impastano cultura e religione, e iniettano nelle fibre stanche dell’Ue veleni antichi”.

Quei centomila precari pubblici che ora rischiano il posto. Patroni Griffi: sperimenteremo tutte le soluzioni Cgil e Uil confermano lo sciopero sugli esuberi. Articolo di Lorenzo Salvia:

“Lo Stato taglia la pianta organica dei ministeri, come previsto dalla legge sulla spending review. E la situazione si fa ancora più difficile per chi, in un ufficio pubblico, ha messo solo un piede ed ha un contratto a termine. La questione è stata sollevata ieri mattina dalla Cgil davanti al ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi. Era il primo incontro con i sindacati dopo la pausa estiva, sul tavolo proprio quei tagli del 10% per i dipendenti e del 20% per i dirigenti prescritti alla macchina dello Stato con la revisione della spesa pubblica. Se si prepensiona o si mette in mobilità chi ha un contratto stabile, cosa succederà ai precari?
«Senza contare la scuola — dice Susanna Dettori, segretario generale della Cgil funzione pubblica — i precari della pubblica amministrazione sono almeno 100 mila. Rischiano di restare a casa, come i 45 mila che sono rimasti senza contratto dal dicembre dell’anno scorso». Un problema vero, ma non facile da risolvere”.

Michelle prova il miracolo Riconnettere il Paese con il ragazzo Obama.  Articolo di Massimo Gaggi:

Per approfondire: Usa, elezioni. Analisti prevedono brutte notizie sul mercato del lavoro

“Il diario di tre anni e mezzo di sforzi, successi e frustrazioni a fianco di un presidente che ha guidato l’America nella tempesta della crisi economica peggiore degli ultimi 80 anni. Ma, soprattutto, la riproposizione calda, intima, della storia umana di un ragazzo, figlio di una madre single, che ha faticato a mantenersi agli studi e di cui lei si è innamorata vedendolo stringere i denti senza perdere il suo altruismo.
È questa la sfida — qualcuno dice la «mission impossible» — che Michelle Obama si è imposta nell’intervento col quale ha catalizzato l’attenzione della prima giornata della convention democratica di Charlotte: far innamorare di nuovo gli americani di un presidente che quattro anni fa era stato il loro «candidato dei sogni», ma dal quale si sono poi sentiti sedotti e abbandonati. Una kermesse politica alla quale i democratici cercano di dare il sapore di una festa popolare e che è stata aperta dal giuramento sulla bandiera a stelle e strisce pronunciato da un gruppo di bambini della terza elementare mentre a cantare l’inno è stata Amber Riley, giovanissima attrice della commedia musicale Glee”.

Il Giornale 5-9-12

La Repubblica: “Monti-Hollande: ora più lavoro”. Minimalisti d’Europa. Editoriale di Barbara Spinelli:

“Fare i compiti a casa, passare l’esame, prendere la pagella, temere i sorveglianti: le misure disciplinari adottate nei paesi indebitati della zona euro hanno probabilmente una ragione d’essere, ma colpisce il vocabolario usato dai governanti quando spiegano le loro funzioni”.

Il Giornale: “Oddio, ritorna Prodi”. Editoriale di Salvatore Tramontano:

“Mamma mia torna Prodi. Quelli come lui non vanno mai in pensione. Quelli come lui non si arrenderanno mai fino a quando non avranno succhiato tutto il sangue dell’Italia. Sono il cuore ammuffito della casta,stanno lì dai tempi del­la Prima Repubblica con l’obiettivo di ostacolare qualsiasi cambiamento, spegnereognisperanzadiriforma, imbalsa­mareilfuturo. Sonopeggiodeigattopardi, sequellidiToma­si di Lampedusa facevano almeno finta che tutto cambia perché tutto resti tale e quale, questi non fanno neppure lo sforzo di cambiare. Sono i vampiri che da anni si bevono il domani di intere generazioni. Ora il professore ha deciso di chiudere la sua carriera di poltrone al Quirinale, come presidente della Repubblica”.

Mani pulite santifica Martini ma nel ’95 indagò sulla Curia. Scrive Luca Fazzo:

“Milano, 1995. Politica al­lo sbando. Città disorientata. Due soli poteri forti all’ombra della Ma­donnina. Uno è Carlo Maria Marti­ni, che all’epoca è da quindici an­ni arcivescovo della città. L’altro ­assiso a trecento metri di distan­za, al quarto piano del palazzo di giustizia – è il pool Mani Pulite. Nei giorni scorsi, a leggere molti degli articoli pubblicati in occasio­ne della morte di Martini, è sem­brato che in quegli anni convulsi Procu­ra e Curia marciasse­ro affiancate nella crociata che doveva purificare la politica, che Borrelli e i suoi pm avessero nel ge­sui­ta divenuto cardi­nale una sponda mo­rale e un alleato affi­dabile. Intervistato, lo stesso Borrelli con­ferma questa rico­struzione e traccia di Martini un ritratto commosso e quasi affettuoso.
Ma davvero le cose andarono così? In realtà, appannata nelle nebbie dei ricordi dei cronisti e de­gli articoli di giornale, c’è anche una storia diversa. È la storia di al­cune settimane convulse, tra l’in­verno e la primavera del 1995, in cui sembrava che neppure la Chie­sa milanese dovesse passare in­denne nella tempesta scatenata dal pool”.

Il Fatto Quotidiano: “Napolitano contro i pm, ecco le carte”. Articolo di Marco Travaglio e Beatrice Borromeo:

“Dopo quasi due mesi siamo finalmente in grado di conoscere e pubblicare le carte del conflitto di attribuzioni attivato con decreto del 16 luglio 2012 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti alla Corte costituzionale contro la Procura di Palermo tramite dell’Avvocatura dello Stato. 20 giugno. Tutto comincia quando Panorama rivela l’esistenza di alcune telefonate casualmente intercettate sul telefono dell’ex senatore Nicola Mancino a colloquio con il capo dello Stato”.

La Stampa 5.9.12

La Stampa: “Caos primarie, nel Pd cresce l’onda anti-Renzi”. E Bersani ora dubita degli alleati. Editoriale di Federico Geremicca:

Per approfondire: “Grillo smontato in un quarto d’ora se…” Renzi sbaglia ma indovina la “faccia”

“Matteo Renzi cresce nei sondaggi, miete simpatie anche fuori del Pd, richiama folle crescenti alle sue iniziative eppure paradossalmente – non è il sindaco di Firenze, in queste ore, la preoccupazione maggiore di Pier Luigi Bersani. A campagna per le primarie ormai aperta (aperta senza regole e senza nemmeno la certezza che la consultazione avrà poi davvero luogo) quello che comincia a impensierire il segretario dei democratici sono gli scricchiolii e i riposizionamenti all’interno della maggioranza che lo ha sostenuto fino ad ora”.

Il piano di fine legislatura: ecco tutte le misure in 4 mesi. Il Sole 24 Ore: “Dimezzato il decretone sanità: stop a pubblicità per le lotterie”. L’antispread non basta. Editoriale di Guido Gentili:

“Che questo sia il momento più difficile e insidioso dai tempi dell’esordio del Governo Monti con il decreto “Salva-Italia”? La fiduciosa attesa dei mercati per l’altrettanto attesa svolta della Bce in chiave antispread che, a sua volta, attende con fiducia il “sì” della Corte costituzionale tedesca al nuovo fondo salva-Stati Esm, non deve trarre in inganno. E non solo perché la lunga catena dell'”attendismo fiducioso” è per sua natura facile a spezzarsi. Per l’Italia questi sono giorni di fuoco, nonostante la ricorrente partita a scacchi di fine estate della politica nazionale suggerisca tempi (passati) ben più ordinari. In una manciata di giorni l’Europa, attraverso uno sforzo diplomatico interno che non ha precedenti e che vede il premier Mario Monti in una posizione di punta nella ricucitura dei diversi interessi in gioco, è chiamata a dare un seguito operativo alle conclusioni raggiunte con l’accordo politico di fine giugno sullo scudo antispread”.

Su Libero viene riportata una gaffe da parte dell’Ansa nel riportare alcune dichiarazioni del ministro Corrado Passera. Ecco la foto pubblicata sul giornale:

Libero – La gaffe dell’Ansa