“Optì Poba, quando lo straniero passa ma non gioca”, Matteo Brega sulla Gazzetta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2014 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
"Optì Poba, quando lo straniero passa ma non gioca", Matteo Brega sulla Gazzetta

Ucan della Roma (LaPresse)

ROMA – “Optì Poba, quando lo straniero passa ma non gioca” è il titolo dell’articolo a firma di Matteo Brega sulla Gazzetta dello Sport. “Dopo 6 turni di campionato è già tempo di bilanci: quanti sono gli stranieri che hanno totalizzato meno di 100′ giocati? Tanti che, non per colpa loro, hanno guadagnato un contratto magari al posto di un giovane italiano che ora corre in B o Lega Pro.”

Sono giovani e meno giovani, talentuosi o votati al sacrificio, comunitari o extra. Ma tutti, dopo 6 turni di campionato, sono come la temperatura di Potenza nelle vecchie puntate di Carosello: non pervenuti. Abbiamo preso in esame i nuovi stranieri del campionato che finora hanno totalizzato meno di 100’ giocati. Sono coloro che per motivi differenti non hanno trovato continuità di rendimento e che provengono da tornei di fascia inferiore o da una stagione non buona al punto da meritarsi una chance italiana. E che, non per colpa loro, hanno guadagnato un contratto magari al posto di un giovane italiano che ora corre in B o Lega Pro. Il concetto di Tavecchio era giusto, sicuramente errato il modo con cui lo espresse. Ne abbiamo contati 32 sparsi nelle 20 squadre di A. Quasi tre formazioni titolari ferme a guardare (molto) e a giocare (poco). E alcuni di loro, secondo il pensiero tavecchiano , ricordano un po’ l’immarcescibile Optì Poba.

Da Nord a Sud Il Sudamerica e il Nord Europa sono le provenienze più gettonate. Makienok (il Palermo lo ha prelevato dai danesi del Brondby) ha portato con sé l’arte per la pittura, i suoi due metri di altezza e un cognome da cartone animato. In campo lo abbiamo visto 60 minuti. Sempre in Sicilia è arrivato Bamba: ivoriano con passaporto francese, giocava al Trabzonspor. Almeno fino a dicembre lo faceva davvero, poi un infortunio al piede lo ha estromesso senza impedirgli di vincere il viaggio a Palermo. Una presenza finora, a Napoli, quando finì 3-3, un vestito che tira sui fianchi se giochi in difesa. Il gruppo palermitano si chiude con Quaison (ex Aik Solna), origini ghanesi, batte bandiera svedese che finora ha sventolato 24 minuti; e con Emerson, terzino sinistro brasiliano in campo finora 53 minuti e che nel prestigioso Santos ha visto più gare dalla tribuna (11) che dal campo (3 panchine e 3 volte giocando).

Il cercatore granata Dal Nord Europa il Torino ha portato nel clima mediterraneo Pontus Jansson: 0 (zero) presenze finora, dalla sua c’è l’attenuante che forse Ventura ci mette un po’ a dialogare con gli stranieri. Stessa storia per Gaston Silva, terzino sinistro uruguaiano che il Toro ha preso dal Defensor dove comunque giocava con continuità.

Chi li ha visti? Dal Sudamerica (nel senso anche di passaporto, non solo di provenienza fisica) sono arrivati Edimar, Octavio e Mussis. Il primo è un terzino sinistro brasiliano (era del Cluj, ma ha giocato nel Rio Ave l’anno scorso). In Portogallo era titolare, oggi in Italia lo si vede durante la settimana in allenamento. Di Octavio si parlava benissimo in Brasile, quando giocava nel Botafogo. Con la Fiorentina si aspetta ancora di vederlo. L’argentino Mussis con il Gimnasia de la Plata era titolare, con il Genoa ha affastellato 12 minuti contro il Napoli alla prima giornata, poi solo panchine.

Più noti, pochi minuti Discorsi diversi invece per i vari Van Ginkel (Milan), Marin (Fiorentina), Saviola (Verona), Uçan (Roma) e Carbonero (Cesena). Non sono sconosciuti, anzi. Ma per ora, vuoi per infortuni o vuoi per problemi di ambientamento, si sono visti a sprazzi molto diradati (…)