Paola Muraro e Ama, cosa c’entra Parentopoli? “Ha riassunto una delle licenziate”

di Alessio Rossini
Pubblicato il 2 Agosto 2016 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA
Paola Muraro e Ama, cosa c'entra Parentopoli? "Ha riassunto una delle licenziate"

Virginia Raggi con Paola Muraro (Ansa)

ROMA – Cosa c’entra con la “Parentopoli” dell’era Alemanno la neo assessore all’Ambiente Paola Muraro, nominata (e difesa a spada tratta) dal sindaco di Roma Virginia Raggi?

Cosa c’entra con la storia di Elena De Pisa, una dei 41 dipendenti di Ama assunta per chiamata diretta dall’allora amministratore delegato Franco Panzironi, oggi fra gli imputati nel processo di Mafia Capitale? Lo spiega sul Messaggero Lorenzo De Cicco, nell’articolo dal titolo “Caso Muraro, rispunta Parentopoli «Ha riassunto una delle licenziate»

Fatta fuori da Ama perché coinvolta in Parentopoli, è riuscita a rimettere piede in azienda sfruttando una collaborazione last-minute offerta da Paola Muraro, all’epoca super-consulente della municipalizzata romana e oggi assessore all’Ambiente della giunta di Virginia Raggi. È la storia di Elena De Pisa, uno dei 41 dipendenti della partecipata del Campidoglio ingaggiati a chiamata diretta durante la gestione dell’amministratore delegato Franco Panzironi, oggi coinvolto in Mafia Capitale, e poi licenziati dal nuovo management dopo una sentenza del Tribunale di Roma che aveva dichiarato illegittime quelle assunzioni.

Non tutti hanno avuto la fortuna della De Pisa, che poche ore dopo avere ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell’ex direttore generale di Ama, Alessandro Filippi, è stata reclutata dallo «Studio di consulenza ambientale della dott.sa Paola Muraro». Tanto che l’attuale assessore all’Ambiente si è subito prodigata di informare la Direzione industriale di Ama che a partire dal 21 dicembre 2015, fino al termine della sua consulenza (giugno 2016), si sarebbe avvalsa della collaborazione dell’«ingegnere De Pisa», per lo svolgimento di non meglio precisate «attività» a supporto del suo incarico di supervisione sugli impianti. Chiedendo ai vertici della partecipata di autorizzare l’ingresso della «collaboratrice» nelle strutture di proprietà dell’azienda a Rocca Cencia e sulla Salaria.

Insomma, sfruttando il supporto attivo della Muraro, che in 12 anni di consulenze all’Ama ha guadagnato oltre 1 milione di euro, una delle licenziate eccellenti di Parentopoli è riuscita a mantenere un ruolo all’interno della municipalizzata. E ad avere un accesso continuato agli impianti aziendali. Una vicenda su cui sta facendo accertamenti anche la Procura.

«NOMINA CLIENTELARE» Una cosa è certa: i giudici, su quell’infornata di assunzioni in Ama, erano stati molto chiari. Basta scorrere le motivazioni della sentenza del Tribunale di Roma, per leggere che le nomine a chiamata diretta avallate da Panzironi «senza neppure una proposta motivata e senza allegazione di curricula, in spregio a qualsiasi positiva verifica circa l’imparzialità nella trasparenza delle assunzioni», sarebbero state imposte solo «da logiche clientelari e arbitrarie dell’amministratore delegato, a cui si è fatta irragionevole acquiescenza».
Per questo, a dicembre, il cda presieduto da Daniele Fortini, aveva dato mandato al direttore generale di procedere con i licenziamenti per i dipendenti assunti a chiamata diretta nel 2008, all’inizio dell’amministrazione Alemanno e della gestione Panzironi. A lasciare l’azienda sono stati 34 lavoratori sui 41 coinvolti dall’inchiesta scoppiata nel 2011 (7 nel frattempo avevano già lasciato l’azienda). Tutti arruolati negli uffici amministrativi, fatta eccezione per 4 autisti.

LA SEGRETARIA DI PANZIRONI. E così, oltre alla De Pisa, sono stati allontanati Armando Appetito, genero di Panzironi, Stefano Andrini, ex estremista di destra e già ad di Ama Servizi ambientali, Ilaria Marinelli, figlia dell’ex capo scorta di Alemanno, e Fabrizio Mericone, ex responsabile Sicurezza dei cimiteri di Roma. E in questo elenco figura anche Gloria Rojo, ex segretaria di Panzironi ai tempi dell’Unire. Un nome riemerso nelle cronache politiche durante l’ultima campagna elettorale per una vicenda che ha tirato in ballo, indirettamente, Virginia Raggi. La sindaca grillina infatti, per poco più di un anno, tra l’aprile del 2008 e il settembre del 2009, è stata presidente del Cda di una società, la Hgr di Roma, proprio mentre la Rojo era azionista di maggioranza e amministratore delegato. «È stato solo ruolo tecnico, nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco», chiarì subito la Raggi. Chissà se ora sarà lei a chiedere un chiarimento, sull’assunzione di Elena De Pisa, alla sua assessora.