“I parlamentari italiani i più pagati d’Europa”: Luciano capone su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2013 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Luciano capone su Libero: "I parlamentari italiani i più pagati d'Europa"

Luciano capone su Libero: “I parlamentari italiani i più pagati d’Europa”

ROMA – La commissione Giovannini che doveva tagliare lo stipendio ai parlamentari ha fallito: i politici italiani restano i più pagati d’Europa. Lo scrive Luciano Capone in un articolo pubblicato il 13 ottobre su Libero.

Blitz Quotidiano ve lo ripropone:

“…..Il governo Berlusconi prima e Monti poi avevano insediato la commissione Giovannini, che aveva lo scopo di livellare le retribuzioni dei parlamentari «alla media ponderata rispetto al Pil dei trattamenti economici dei titolari di omologhe cariche nei sei principali Stati dell’area euro». In pratica la commissione doveva assegnare ai nostri politici uno stipendio pari a quello dei loro colleghi europei. Per fare un lavoro di precisione, al vertice della commissione venne nominato l’allora presidente dell’Istat Enrico Giovannini (attualmente ministro del Lavoro) e altri quattro «esperti di chiara fama»”.

Dopo anni di lavoro gli esperti si sono arresi, scrive Libero

“«L’eterogeneità delle situazioni riscontrate negli altri paesi e le difficoltà incontrate nella raccolta dei datinon hanno consentito alla Commissione di produrre i risultati attesi». In pratica Giovannini ha gettato la spugna perché la normativa aveva così tanti paletti, cavilli ed eccezioni che rendevano praticamente impossibile il confronto con gli altri Paesi. E nemmeno la minaccia del taglio per decreto poteva funzionare, visto che, come aveva rivendicato il presidente della Camera Fini, la materia «indennità parlamentari» è una prerogativa delle Camere e quindi il governo non può intervenire”. In pratica, mentre scagliava tasse sui contribuenti, il legislatore aveva caricato a salve i colpi sparati contro la casta parlamentare, le province e i burocrati”.

“Ora però il confronto tra gli stipendi dei politici europei è disponibile. Lo ha fatto un professore dell’Università Carlos III di Madrid, Pablo Oñate, in un articolo dal titolo «I parlamentari spagnoli hanno i salari più bassi d’Europa» che visto dal nostro punto di vista diventa «I parlamentari italiani hanno i salari più alti d’Europa». Il docente spagnolo ha raccolto i dati già disponibili sui siti istituzionali sulle indennità dei membri dei parlamenti dei principali Paesi europei e ha scoperto che è falsa la retorica sui Paesi meridionali spreconi e quelli settentrionali parsimoniosi: Paesi del Nord come Francia, Germania, Svezia e Regno Unito hanno stipendi simili tra loro, ma molto più alti di quelli dell’Europa meridionale come Spagna e Portogallo. Ovviamente ogni buona regola ha la sua eccezione, che in questo caso non poteva non essere l’Italia: i nostri hanno gli stipendi più alti di tutti, settentrionali e meridionali, atlantici e mediterranei. I portoghesi prendono circa 3.200 euro al mese, gli spagnoli 3.600, gli inglesi 6.400, gli svedesi 6.700, i francesi 6.900, i tedeschi 7.700, gli italiani sono in testa con 11.700 euro, oltre 4mila euro di distacco sui secondi. Come facevano però notare i parlamentari italiani a Giovannini, l’indennità non è l’unica voce dello stipendio e per fare un confronto serio c’è bisogno di considerare anche altri benefit”.

“Ma il primato dei nostri rappresentanti non è in discussione anche considerando diarie e altre spese, anzi aumenta. I numeri però non possono essere letti in valore assoluto evanno rapportati alla ricchezza di ogni nazione. E il confronto dimostrache le differenze traNord e Sud Europa si vanno riducendo, ogni Stato mostra livelli salariali dei parlamentari abbastanza simili, che vanno dall’1,96 sul Pil pro-capite degli spagnoli al 2,89 dei tedeschi. In pratica un parlamentare europeo prende da 2a 3 volte il redditomedio nazionale. Ma pure in questo caso c’è un’eccezione, che ancora una volta è l’Italia: i nostri parlamentari percepiscono 5,5 volte il reddito pro-capite nazionale, oltre il doppio dei loro colleghi europei. Sicuramente il ministro Giovannini non ha responsabilità nel fallimento della Commissione che presiedeva, ha solo dovuto prendere atto di un compito impossibile. Ma ora che è uno dei principali membri del governo e non più un semplice consulente, può portare a compimento il lavoro che ha dovuto abbandonare. E non dovrà fare ulteriori approfondimenti o riunire altre commissioni, gli basterà fare una telefonata in Spagna, a Pablo Oñate”.