Prostitute a Roma: in strada “comandano le romene: in Romania non succede”

Pubblicato il 15 Agosto 2013 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Prostitute a Roma: in strada "comandano le romene: in Romania non succede"

Una scena abituale sulle strade consolari di Roma

La situazione dell’ ordine pubblico a Roma  è rappresentata da due articoli di cronaca locale, uno di Repubblica e uno del Corriere della Sera.

A accendere l’attenzione del giornali è stato l’episodio che ha visto una donna aggredita e picchiata da un gruppo di prostitute alla fermata dell’autobus, su una strada dove intenso è il mercato della prostituzione.

Ha scritto Marco Ciaffone su Repubblica:

 “Le prime lucciole che si incontrano sulla strada sono sedute sui marciapiedi che precedono il cavalcavia della circonvallazione Salaria, poco distanti da un cumulo di cartacce che giace sull’erba secca. Parlottano in attesa che una delle auto che transita nelle ore notturne di una serata agostana si fermi”.

Marco Ciaffone ha contato 48 prostitute distribuite in cinque chilometri nel turno notturno, ma lo stesso succede anche di giorno:

“La zona sembra “coperta” senza soluzione di continuità, ed è proprio l’ombra delle pensiline il miglior riparo nelle ore di caldo maggiore”.

“Dagli spiazzi che si aprono ai lati della strada e a ridosso della ferrovia le giovani, seminude, richiamano l’attenzione”

degli automobilisti, spesso le frenate sono brusche.

“La massiccia presenza di prostitute in via Salaria è ormai una costante da anni, ma il faro sul fenomeno si è riacceso dopo l’aggressione della quale sabato scorso è rimasta vittima una donna di origine romena che lavora per una ditta di pulizie.

“Alla fermata dell’autobus davanti all’hotel “Giocca” la donna è stata schiaffeggiata da diverse ragazze per aver chiesto loro di spostarsi e permetterle di salire sul bus. L’episodio è avvenuto alle 11 di mattina,

Marco Ciaffone ha intervistato Piera Rovesi:

«È quasi un anno che lavoro da queste parti  e percorro questa strada in diversi momenti della giornata. Inverno o estate, giorno o notte, l’unica cosa che cambia è dove le giovani si posizionano a seconda del clima».

E le forze dell’ordine?

«Non ho mai avuto la sensazione ci fosse un presidio del territorio particolarmente intenso».

Ora invece se è mossa la Questura, che ha intensificato i controlli su tutta la città:

“Sono operazioni che coincidono con la polemica sulla decisione del Sindaco di non rinnovare l’ordinanza anti-prostituzione voluta dall’ex sindaco Gianni Alemanno nel 2008 e scaduta il 30 giugno scorso. Una decisione che il vicesindaco Luigi Nieri giustifica con la necessità di valutare gli effetti prodotti dalla misura «e le azioni che possiamo intraprendere come amministrazione ».

“A pochi metri dal punto dell’aggressione di sabato, in via Castel Giubileo, tuttavia, il fenomeno viene ormai considerato parte integrante dell’area. Qui basta fermarsi un attimo al lato della strada per vedere aprirsi i sorrisi delle giovani: «Mi chiamo Olina», dice una ragazza biondo platino infilando senza timore la testa nel finestrino. A farla da padrone, intorno, è la rassegnazione di chi convive con questa realtà. Come quella di Vincenzo De Santis, che dal tavolo del bar Aroma dice che «cambiano le amministrazioni, cambiano le leggi, ma le ragazze sempre lì stanno».

“Da dietro il bancone arriva una frase che ha il sapore della sentenza: «Le prostitute ci saranno sempre, e questo per il semplice fatto che ci sono i clienti. E siccome a tutte le ore c’è qualcuno che, alla guida di Mercedes superlusso o vecchie utilitarie, gira per cercarle, loro ci sono. Non dobbiamo fare i puritani — conclude il titolare del bar — finendo per colpevolizzare le ragazze, perché il vero problema è lo sfruttamento: loro sono le uniche vere vittime di chi incassa».

Sul Corriere della Sera Fulvio Fiano ha scritto:

 “A 48 ore dall’aggressione subita a una fermata dell’autobus sulla Salaria, la signora Ana B, 58 anni, ha ancora dentro di sé tutta la rabbia per quelle ragazze violente e le inutili chiamate al 112 per chiedere aiuto.

«Il mio datore di lavoro ha detto che fa tutte le telefonate per me e mi accompagna in caserma, ma che ne faranno della denuncia? Niente. Quando avevo bisogno di loro non sono arrivati», dice la donna, insultata, picchiata, minacciata sabato mattina da un gruppo di prostitute sue connazionali alle quali aveva chiesto di allontanarsi dalla fermata dell’autobus.

«Erano una decina, mi hanno preso la borsa, tirato i capelli, spinto in strada e minacciata di trascinarmi sui binari che sono lì vicino. Tutto questo perché sanno che nessuno le tocca. L’avvocato mi ha spiegato che in Italia c’è la legge che punisce gli sfruttatori, non le prostitute. E loro sono sempre lì, arroganti. Andate a vedere. In Romania non succedono queste cose», si accalda ancora la signora, impiegata regolare in una ditta di pulizie e «in Italia da molti anni».

«Dovete scrivere che queste ragazze sono protette da qualcuno in alto, polizia e carabinieri passano e non fanno niente».

“I carabinieri dal canto loro hanno invitato la donna per sporgere denuncia”.