Rassegna stampa. Regioni bancomat, tutte le spese senza controllo. Spagna, protesta degli Indignados

Pubblicato il 26 Settembre 2012 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera 26-9-12

Tutte le spese senza controllo. Il Corriere della Sera: “Dopo il caso Lazio, la mappa Regione per Regione delle spese senza controllo. I soldi intascati dai politici a fondo perduto”.

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Intervista di Fabrizio Roncone a Francesco Storace, leadere de La Destra:

“Vorrei ricordare che il presidente della Regione non ha il compito di controllare i bilanci dei gruppi. Controlla le Usl, che sono una roba enorme, controlla altro… e poi, scusi: se un giudice, che avrà avuto le sue buone ragioni, ci è venuto a dire che Rutelli non aveva responsabilità nei confronti di Lusi, perché mai la Polverini dovrebbe essere responsabile delle follie di Fiorito?”.

Quei bonifici di Fiorito prima di lasciare. Ai collaboratori esterni 700 mila euro. Articolo di Fiorenza Sarzanini:

“Un paio di mesi prima di dimettersi da capogruppo del Pdl Franco Fiorito effettuò numerosi bonifici a persone del suo entourage, anche politico. Sulle distinte di accredito non veniva specificato il nome del destinatario, ma gli investigatori della Guardia di Finanza li avrebbero già individuati. E adesso rischiano l’accusa di riciclaggio. La faida interna al Pdl era già cominciata, il sospetto è che Fiorito cercasse in questo modo di mettere al sicuro i fondi prima di una sostituzione che lui stesso aveva capito essere inevitabile. 
È la prima relazione consegnata ai magistrati dal Nucleo Valutario a ricostruire ogni passaggio di denaro e a quantificare la cifra che il consigliere regionale avrebbe sottratto alle casse del partito: un milione e trecentomila euro distribuiti tra conti italiani ed esteri”.

Le Regioni bancomat: soldi senza ricevute. L’approfondimento di Alessandra Mangiarotti:

“Dal Veneto alla Campania, dal Piemonte alla Sicilia, dal Trentino Alto Adige, che fa per due, alla Sardegna: su dodici consigli presi in esame dal Corriere otto non dispongono di un regolamento che obbliga i politici ad allegare scontrini e fatture. C’è il Lazio, certo, dove i guai nascono proprio dal fatto che non esiste una regolamentazione dei fondi erogati ai partiti. La legge che stabilisce i rimborsi è la 6/73: prevede per ciascun gruppo un contributo mensile di 1.500 euro, più una quota variabile di 750 euro per consigliere. Ogni gruppo ha poi diritto a un contributo mensile per spese di aggiornamento, collaboratori e attività politica che viene stabilito dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale”.

Centrosinistra. Primarie, albo pubblico e voto a 16 anni:

“Di Lello, all’albo toccherebbe iscriversi «una settimana prima». Questo però, temono i democratici, rischia di restringere troppo la platea dei votanti, il che renderebbe inevitabili i confronti con le primarie di coalizione di Prodi: nel 2005 gli italiani che fecero la fila ai gazebo furono oltre quattro milioni. Se si punta a eguagliare quei numeri c’è una sola via e cioè che registrazione e voto avvengano contestualmente. Sul voto agli stranieri, dopo lo scandalo dei cinesi in coda a Napoli il dibattito è aperto”.

Catalogna al voto. Referendum di fatto sull’indipendenza. Articolo di Andrea Nicastro:

“Non c’è solo l’Europa al limite della rottura. Anche la Spagna vacilla sotto i colpi della crisi. Lo si è visto ieri, fisicamente, in due luoghi simbolo: il Congresso dei deputati nazionale di Madrid e il Parlamentregionale di Barcellona. Uno assediato da migliaia di disoccupati, precari, orfani dello Stato Sociale al grido «salviamo la democrazia sequestrata dai politici e dai banchieri». Il secondo che decideva di sciogliersi e convocare elezioni anticipate, soprattutto perché scavalcato dal corteo dell’11 settembre quando un elettore catalano su quattro ha manifestato per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna”.

La Repubblica 26-9-12

La Repubblica: “Costi della politica, il governo taglia”. Cambiare subito. Editoriale di Ezio Mauro:

“Ormai è una questione di decenza, e anche di sopravvivenza. La legge anti corruzione non può rimanere ostaggio di una destra allo sbando, arroccata nelle paure personali del suo leader, politicamente suicida al punto da non avvertire l’urgenza assoluta di mettere il nostro sistema al passo con l’Europa: ma anche, e soprattutto, con la sensibilità acutissima del Paese, che non tollera più abusi e furbizie.
La cintura di illegalità corruttiva che soffoca l’Italia e la sua libertà tiene lontani gli investimenti stranieri, penalizza le imprese, altera il mercato. Ma soprattutto pesa sul sistema per 60 miliardi all’anno, una cifra enorme che è il segno dell’arretratezza del Paese e del condizionamento di una diffusa criminalità quotidiana”.

Anche la scienza è contro l’ergastolo. Articolo di Umberto Veronesi:

“Il nostro sostegno si fonda su motivazioni molto forti. Gli studi più recenti in neurologia ci hanno dimostrato che il nostro sistema di neuroni è plastico e si rinnova, perché il cervello è dotato di cellule staminali proprie in grado di generare nuove cellule. Questo dimostra scientificamente che la persona che abbiamo messo in carcere, non è la stessa vent’anni più tardi e che per ogni uomo esiste per tutta la vita la possibilità di cambiare, evolversi, adattarsi, rispondere a nuovi stimoli educativi.
In secondo luogo studiando il Dna, abbiamo scoperto che l’aggressività non è per nulla scritta nei nostri geni: antropologicamente e biologicamente l’essere umano è predisposto alla fraternità e alla solidarietà”.

Dai finanziamenti ai partiti alle spese per cene e amici, le tre bugie della Polverini. Inchiesta di Paolo Boccacci e Carlo Bonini:

“L’Espresso, con un documentato servizio sul suo sito, fa le bucce. Per scoprire che anche quella mossa di apparente trasparenza è solo «un’ultima furbata». «Quanto pubblicato on-line dalla Polverini documenta solo la metà delle spese sostenute dalla lista nel 2011». E anche in quel modesto scatafascio c’è di che interrogarsi. Per dirne un paio, fondi destinati a bocciofile con sede a Novi Sad e contributi al consigliere Pdl Andrea Bernaudo, quello cui Fiorito pagava le ostriche con soldi nostri”.

Il Giornale 26-9-12

Il Giornale: “L’ultima di batman. Pensionato a 50 anni”. Caso Sallusti, solo la grazia farà giustizia. Editoriale di Giuliano Ferrara:

Per approfondire: Se Sallusti andrà in carcere, è colpa della legge Cirielli, cioè di Berlusconi

“Il processo al direttore di questo giornale non ha più alcunché di simbolico. I simboli sono opinabili, i corpi prigionieri e le restri­zioni dei diritti non sono questioni aperte, da interpretare con la dovuta ponderazione, so­no questioni di principio. Si possono pensare mil­le cose diverse sulla diffamazione, sul dolo, sulla libertà d’opinione, sulla nostra corporazione di gazzettieri e le sue responsabilità, glorie, miserie e guarentigie. Ma qui, in dirittura d’arrivo, il pro­blema è uno solo. La galera per un articolo. Un uo­mo, un professionista che lavora nell’informazio­ne, un cittadino perde il diritto alla libertà perso­nale per essersi espresso pubblicamente su una questione oggettiva che coinvolge un altro (in questo caso un magistrato)”.

Il Fatto Quotidiano: “In ostriche e champagne. I fondi per i disabili”. Polveroni e Formighini. Editoriale di Marco Travaglio:

“Negli ultimi giorni il governatore Roberto Formigoni si era battuto come un leone contro le dimissioni della governatrice Renata Polverini. Purtroppo per lui e per nostra fortuna, gli è andata buca. Ma il suo generoso sforzo era piuttosto comprensibile: se si dimette una governatrice che non è indagata e non è nemmeno accusata politicamente di avere abusato del suo potere, cosa dovrebbe fare un governatore inquisito (come altri 12 consiglieri regionali) per corruzione e finanziamento illecito in una serie di vicende che vedremo se sono reato, ma già ora configurano spaventosi abusi di potere? Eppure la Polverini da oggi è a casa con giunta e Consiglio, mentre Formigoni resta a piè fermo al Pirellone con giunta e Consiglio. Possibile? L’esito opposto degli scandali del Lazio, infinitamente meno gravi, e di quelli della Lombardia, infinitamente più gravi, non si spiega soltanto con le faide interne al Pdl locale. Ma anche col diverso impatto mediatico”.

“Corruzione vergognosa”. La Stampa: “Napolitano: scandali inaccettabili, la politica va risanata in profondità”. Non sprechiamo i sacrifici degli italiani. Editoriale di Luigi La Spina:

Altre presidenti italiani di maggior prestigio internazionale, quello della Repubblica, Giorgio Napolitano, quello del Consiglio, Mario Monti e quello della Banca europea, Mario Draghi, condividono, in questi giorni, la stessa forte preoccupazione per il nostro Paese. Il timore che, dopo la cospicua riduzione del divario di interessi tra i bond italiani e quelli tedeschi e il varo deciso a Francoforte dello scudo antispread, in Italia, ci si possa illudere su un definitivo superamento della crisi finanziaria dello Stato. Una eventualità che non è totalmente scomparsa, invece, sull’orizzonte del nostro futuro”.

La polizia carica gli Indignados. Il reportage di Gian Antonio Orighi:

Per approfondire: Madrid sotto assedio per la marcia degli indignati: feriti e cariche

“Per la prima volta, gli Indignados hanno assediato ieri la Camera dei Deputati, la Casa della Democrazia. Questa volta sotto accusa non c’era solo il governo del premier popolare Mariano Rajoy ed i suoi pesantissimi tagli (92 miliardi solo quest’anno), ma l’intera classe politica. «Non ci rappresentate», scandivano le migliaia di manifestanti, che in serata sono riusciti davvero, contro tutti i pronostici, ad accerchiare le Cortes, dove è proibito manifestare a meno di 500 metri. La polizia ha effettuato parecchie cariche. Il bilancio, provvisorio, è di 36 arresti e di 28 feriti”.

Eurozona verso il bilancio. Il Sole 24 Ore: “Il bilancio dell’Eurozona avanza. I governi dei Paesi euro hanno avviato le discussioni per un bilancio dedicato a correggere gli squilibri economici nell’unione monetaria. Il progetto, messo a punto dal presidente Ue Herman Van Rompuy, gode del sostegno tedesco ed è propedeutico all’unificazione dei bilanci nazionali”.

Investire sulle reti per riunire l’Europa. Editoriale di Alberto Quadrio Curzio:

“Gli investimenti infrastrutturali sono indispensabili per integrare l’economia europea, per aumentare la sua competitività, per ridurre la disoccupazione che nella Ue ha raggiunto i 25 milioni di persone, per dare speranze ai giovani, per migliorare la qualità di vita delle popolazioni. Queste politiche rientrano negli obiettivi delle Istituzioni europee che puntano ad uno sviluppo «intelligente, sostenibile ed inclusivo», molto attente ad una crescita rispettosa dell’ ambiente e del territorio”.

 Corruzione vergognosa. Il Messaggero: “Affondo di Napolitano. Polverini esclude la ricandidatura”. Rigore tedesco a senso unico. Editoriale di Oscar Giannino:

Senza sorprese l’incontro di ieri tra Mario Draghi e Angela Merkel. Il presidente della Bce e la cancelliera tedesca non incarnano affatto due idee contrapposte di come si debba affrontare la crisi, come vorrebbe una stucchevole rappresentazione tesa a leggere le vicende europee con lo stesso criterio delle lotte tribali che ci riserva la politica italiana. 
Il capo banchiere centrale europeo ha sottolineato anch’egli quel che la cancelliera aveva detto agli industriali tedeschi appena prima di incontrarlo, e cioè che in nessun modo gli acquisti straordinari di eurotitoli a rischio, deliberati da parte della Bce lo scorso 6 settembre con il voto contrario della Bundesbank, possono e devono sostituirsi alle pesanti riforme che gli eurodeboli devono continuare a portare avanti. È lo stesso concetto con il quale la Merkel replica in patria a chi le muove critiche di buonismo nei confronti degli euromeridionali spreconi e poco produttivi. «Ci sono ancora molti compiti a casa da fare», così ha ammonito la Merkel, rivolgendosi a noi, ai greci e agli iberici”.

Intervista di Barbara Jerkov a Pier Luigi Bersani:

“Vorrei non sentir più parlare di regole. Sono primarie di centrosinistra: se chiedo che chi va a votare si dichiari di centrosinistra, non ce l’ho con Renzi, ce l’ho con Batman e tutti i suoi. Perché io cedo sovranità ai cittadini però chiedo assunzione di responsabilità. Secondo: questa storia della rottamazione, sì. Si rottamano le macchine, non le persone, tanto meno le storie. Il rinnovamento ci vuole, ma il rinnovamento non è sradicamento dal tuo campo di valori. No, no e tre volte no”.