Repubblica: “Benevento e gli appalti dell’Asl. I grillini contro la De Girolamo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2014 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA
Repubblica: "Benevento e gli appalti dell’Asl. I grillini contro la De Girolamo"

Repubblica: “Benevento e gli appalti dell’Asl. I grillini contro la De Girolamo”

ROMA – I grillini contro Nunzia De Girolamo: Interrogazione sulle telefonate del 2012 in cui l’allora esponente del Pdl si occupava dei servizi in Campania.

L’articolo di Conchita Sannino per Repubblica:

Parlavano tanto, Sua Sanità di Benevento, alias il (futuro) ministro Nunzia De Girolamo, e il suo cerchio magico. La gara d’appalto del 118, la stessa che lieviterà da 9 a 12 milioni nonostante la Asl di Benevento abbia anche acquistato le ambulanze per ridurre la spesa del servizio. Le consulenze sul territorio. I nomi di chi resta e chi deve andare. Persino le prestazioni e le strategie degli ospedali affrontati dall’attuale direttore generale dell’Asl, Michele Rossi, a casa dell’allora parlamentare berlusconiana.
È il 2012. Loro discutono di servizi e di affidamenti, di scelte della Asl e di lamentele «del territorio», mentre il rivale Felice Pisapia, l’ex direttore amministrativo della Asl che non vuole saperne di essere cacciato via da «Nunzia», interloquisce sereno e li intercetta tutti, abusivamente. Grazie a un cellulare sprovvisto di scheda. E ora quel caso beneventano che deflagra, rivelato daRepubblicail 18 dicembre, diventa un macigno politico — non giudiziario: va ribaditoche la De Girolamo non è indagata — che pesa sul futuro dell’ex avvocatessa arrivata, dal Sannio, fino al cuore di Palazzo Chigi.
È la voce dell’attuale ministro, infatti, quella che in una delle intercettazioni depositate da Pisapia in Procura, dice, riferendosi alla vicenda di un bar da dare in gestione a uno zio e strappare al rivale: «Sono degli stronzi. Facciamogli capire che un minimo di comando ce l’abbiamo (…) Mandagli i controlli e vaffanculo». Mentre lo stesso gip di Benevento Flavio Cusani, emettendo misure cautelari a carico di Pisapia e di imprenditori, non manca di rilevare «un ristretto direttorio politico- partitico costituito al di là di ogni norma di legge» che si riunisce «in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale, con modalità a dir poco deprimenti e indecorose, di ogni aspetto della gestione della Asl, trasferimenti, nomine di dirigenti e primari, gare di appalto, allocazioni sul territorio di sedi Asl».
Così sulle implicazioni dell’inchiesta picchia il Movimento 5 Stelle, dopo che il capogruppo di Sel aveva già chiesto al premier Letta di ritirarle le deleghe. «Un sistema inquietante ha come protagonista il ministro dell’Agricoltura », la De Girolamo «venga subito alla Camera a riferire sulle intercettazioni », chiede il gruppo del M5S a Montecitorio. Che aggiunge: «Leggendo le parole dell’allora deputata Pdl si apre uno squarcio inquietante sul sistema della Sanità campana. Per questo vogliamo sapere dalla sua compagna di partito Beatrice Lorenzin quanto la corruzione influisca sui debiti delle regioni implicate nei piani di rientro». Alla richiesta dei portavoce 5 Stelle, però, risponde picche di lì a poco la conferenza dei capigruppo di Montecitorio: su proposta del ministro Dario Franceschini, poi accolta, viene stabilito che ci sarà sul tema «una risposta ad un atto di sindacato ispettivo». Chissà se servirà a sciogliere i dubbi, proprio mentre quel materiale che fa tremare gli eccellenti, tra Benevento e Roma, potrebbe presto diventare completamente “accessibile” dopo l’udienza al Tribunale del Riesame di Benevento. Poche, troppo poche, rileva difatti la difesa del manager inquisito Pisapia, sono le registrazioni del ministro trasmesse al Gip: appena sedici su quattrocento pagine di trascrizione, è il dato analizzato dall’avvocato Vincenzo Regardi. E non è escluso che sia questo uno degli argomenti del duello che andrà in scena martedì prossimo, il 14, al Riesame. Appuntamento decisivo: perché l’avvocato Vincenzo Regardi potrebbe decidere di depositare tutto il resto del cospicuo materiale di voci, intrecci e “liberi dialoghi” intercettato. Il caso monta al punto che anche il prudentissimo governatore berlusconiano, Stefano Caldoro, un tempo vicino alla De Girolamo, invia i suoi ispettori nella Asl beneventana.