Rimozioni stradali nel caos a Roma. Tar blocca bando. Riccardo Tagliapietra, Il Messaggero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2014 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Rimozioni stradali nel caos a Roma. Tar blocca bando. Riccardo Tagliapietra, Il Messaggero

Rimozioni stradali nel caos a Roma. Tar blocca bando. Riccardo Tagliapietra, Il Messaggero

ROMA – “Bloccato dal Tar – scrive Riccardo Tagliapietra del Messaggero – il nuovo bando per le rimozioni stradali. A presentare il ricorso è stato il Consorzio laziale traffico che oggi ha l’appalto del gestire le rimozioni in città. Un appalto che al Comune non costa nulla. I ricavi dei fornitori, infatti, sono pagati direttamente dal cittadino a cui viene rimossa l’auto: 80 euro per la rimozione più 10 euro al giorno per il deposito dell’auto e 42 euro per le ganasce”.

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Il nuovo bando, invece, prevedeva un costo per il Comune di circa 12 milioni di euro. Soldi che dovrebbero andare direttamente alla ditta che si aggiudicherà l’appalto per garantire 24 carri attrezzi giornalieri. Una cifra, però, che andrebbe a pareggio per il Comune solo con 70mila rimozioni l’anno, contro le 35mila effettuate mediamente negli ultimi anni a Roma, che il Comune, peraltro non paga direttamente.
LA CONTESTAZIONE
Il Clt contesta al Comune il prezzo inserito nel bando. La cifra versata dal Comune per garantire le rimozioni sarebbe troppo bassa rispetto al normale prezzo di mercato, tanto – scrive il ricorrente – da non garantire, oltre ad alcuna remunerazione all’aggiudicatario, nemmeno la copertura dei costi di mezzi e personale. Quindi, secondo il Clt, ci sarebbero una serie di anomalie da valutare. A questo si aggiungono le 70 famiglie che attualmente dipendono dal Clt, per le quali non è prevista alcuna clausola di reintegro nella nuova coop che andrà ad aggiudicarsi il servizio, come accade invece in altri appalti pubblici. I giudici, quindi, che vogliono vederci chiaro hanno sospeso il bando, in attesa di esprimere una valutazione.
I SINDACATI
«È sotto gli occhi di tutti un’aziendalizzazione del Corpo – dice Gabriele Di Bella, della Fiadel – Il bando delle rimozioni presenta una serie di interrogativi. Sono certi i costi per l’amministrazione e quindi per i cittadini, ma non sono certi i ricavi. E quand’anche lo fossero, con una bando del genere bisognerebbe fare il doppio delle rimozioni per coprire le spese. Il tutto con un organico della polizia locale ridotto all’osso, con una scarsa presenza di agenti sul territorio». E ancora: «Forse qualcuno ci chiede miracoli. Quello che è evidente però è che la rimozione perde la sua filosofia perché è una sanzione accessoria e va valutata a seconda delle circostanze. Ma se io firmo un dove già esco con 12 milioni di euro, numero ambizioso all’interno dell’attuale bilancio comunale, dal giorno dopo dovrà partire il conto alla rovescia per fare cassa».