Roma, cuoca ruba i pasti degli alunni: fermata con prosciutti, carne…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2014 - 16:49 OLTRE 6 MESI FA
Roma, cuoca ruba i pasti degli alunni

Una mensa alle scuole elementari

ROMA – La donna fermata dai carabinieri all’uscita di una scuola a Malafede, zona sud di Roma: in auto aveva prosciutti, carne e parmigiano.

Racconta Giulio Mancini sul Messaggero:

Le maestre erano stanche di vedere porzioni dimezzate e scondite nei piatti degli alunni. Così, sospettando che qualcuno in cucina lucrasse sulla dieta degli scolari, hanno parlato con i carabinieri. Che hanno pizzicato la cuoca con il portabagagli carico di prosciutto, tocchi di formaggio, tranci di carne e parmigiano grattugiato.

È stata arrestata con l’accusa di furto aggravato, derubricata poi in appropriazione indebita e quindi rimessa in libertà, la responsabile dei fornelli della mensa della scuola elementare ”Mario Carotenuto” di Malafede, tra Acilia e l’Eur. Tiziana Paternesi, 51 anni, dipendente dell’impresa di catering ”Cir”, è stata bloccata dai militari della stazione di Vitinia con un grosso quantitativo di derrate alimentari non solo in macchina ma anche a casa. Non ha saputo giustificarne la provenienza e l’azienda sta valutando quali misure assumere nei suoi confronti.

La vicenda è l’epilogo di una querelle che durava da diverse settimane tra le maestre e la cuoca, responsabile della preparazione di 700 pasti al giorno. «Avevamo notato con una certa preoccupazione che nei piatti dei bambini c’erano porzioni striminzite – raccontano le insegnanti – Per esempio, pur avendo riscontrato che nel menù quel giorno erano previste due fettine di prosciutto, a tavola ne arrivava solo una per bambino. Quando c’era il riso, questo era scarso e pure scondito, mancante di parmigiano e di olio».

Le maestre avrebbero anche parlato con la cuoca esprimendo perplessità e preoccupazioni. «Beh – dicono – abbiamo sempre considerato la salute degli alunni ma c’era anche da tutelare i contribuenti: il servizio della mensa ha un costo per le famiglie ed è successo pure che, in caso di bisogno particolare, siamo state noi a pagare per genitori disoccupati o alle prese con problemi economici». Alle osservazioni delle docenti, la Paternesi avrebbe risposto con frasi rassicuranti. «Ci ha detto che i protocolli dietetici sconsigliavano l’uso di troppo olio o di parmigiano nei bambini – ricordano le maestre – ma quelle risposte non ci hanno convinto» (…)