Roma, embrioni scambiati al Pertini. La prima inchiesta verso l’archiviazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2014 - 13:15 OLTRE 6 MESI FA
Roma, embrioni scambiati al Pertini. La prima inchiesta verso l’archiviazione

Roma, embrioni scambiati al Pertini. La prima inchiesta verso l’archiviazione

ROMA – La battaglia giudiziaria sullo scandaloso scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma non è che all’inizio.
È vero, la pm Claudia Alberti ha chiesto al gip l’archiviazione del fascicolo. Ma si tratta delle indagini relative all’esposto della donna che era erroneamente convinta di essere la madre biologica dei due gemelli.

Scrive Grazia Longo su La Stampa:

Né la coppia dei veri genitori biologici, né quella gestante ha mai finora presentato denuncia penale sul drammatico errore. Mentre Teresa (nome di fantasia) lo scorso 14 aprile, assistita dall’avvocato Pietro Nicotera, si era presentata in Procura per chiedere l’apertura di un’inchiesta. Sappiamo come è andata: il test del Dna, attivato dai carabinieri del Nas, ha rivelato che i genitori biologici non hanno nulla a che vedere con l’esposto in procura. Lo stesso vale per Francesca, che tra poche settimane diventerà mamma e suo marito Paolo. Nomi falsi, dolore vero. Stress e tensione non sono certo d’aiuto a così poca distanza dal parto.

«Aspettiamo che nascano i gemelli – afferma il loro avvocato, il professor Michele Ambrosini – poi ci muoveremo nelle opportune sedi legali. E non solo civili. E molto dipende dagli elementi costitutivi dell’esposto. Come si è visto dalla richiesta di archiviazione sul sull’unico fascicolo sinora aperto in Procura».
La stessa ipotesi vale per i genitori biologici che, intanto tramite il loro avvocato, hanno già avviato un ricorso d’urgenza al Tribunale civile di Roma. Chiedono un intervento immediato per poter avere i gemelli che vogliono registrare all’anagrafe come propri figli.

La vicenda dei quattro genitori che si contendono i gemelli – un maschio e una femmina – è talmente complicata e complessa da suscitare polemiche e discussioni sia in ambienti giudiziari e sanitari, sia religiosi e filosofici. Per una legge italiana risalente al 1939, la madre è colei che partorisce. All’epoca non esisteva la procreazione assistita e quindi su tutto il resto di questa drammatica vicenda c’è un vuoto legislativo enorme.

Si impone dunque un interrogativo. Può un giudice emettere un provvedimento in presenza di un vuoto normativo? Sembra piuttosto improbabile. E comunque, se ciò invece avvenisse, dovrebbero quanto meno essere prima convocate le due coppie in contenzioso. Assisteremo a questa strategia a così poco tempo dalla nascita dei gemelli? (…)