Roma, la questura denuncia il rettore de La Sapienza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2014 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Roma, la questura denuncia il rettore de La Sapienza

Roma, la questura denuncia il rettore de La Sapienza

ROMA – Le elezioni per il nuovo rettore dell’Università La Sapienza in Roma, la terza più grande in Europa, hanno già prodotto un atto inedito: la questura di Roma ha denunciato il rettore in carica e uscente, il professor Luigi Frati, da dieci anni alla guida dell’ateneo (quattro da vice e sei da rettore).

I fatti si sono svolti l’8 luglio scorso, ma emergono soltanto adesso e sono stati confermati dal questore di Roma, Massimo Maria Mazza.

Scrive Corrado Zunino su Repubblica:

È successo che il rettore ha cercato di portare via dagli uffici del commissariato di polizia interno alla Sapienza, in viale dell’Università, un romeno fermato dagli agenti e in quei minuti sotto interrogatorio: serviva, l’interrogatorio, per ricostruire una vicenda di volantinaggio elettorale all’interno dell’ateneo contro uno dei candidati, il professor Giancarlo Ruocco.

Il rettore in carica — come si può leggere nei verbali di polizia, confermati da una lettera inviata al questore dallo stesso Frati — la mattina dell’8 luglio è entrato nel “commissariato universitario”, ha fatto qualche domanda al piantone e, avvistato un giovane straniero seduto di fronte al commissario Mario Spaziani, ha chiesto che gli fosse consegnato: «Questa è La Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre… Lasciate stare gli innocenti, quest’uomo non ha fatto niente di male… Piuttosto andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernaio ».

Gli ufficiali di polizia giudiziaria, colpiti dalla richiesta e dall’aggressività dei toni, hanno fatto notare a Frati che non poteva restare lì, che in corso c’era la testimonianza di una persona, ma il rettore ha insistito: «Questa è la mia università», e ha preso per un braccio il romeno. C’è stata una reazione dei poliziotti e un accenno di spinte e resistenze fino a quando Frati non ha mollato la presa ed è uscito dagli uffici commentando ad alta voce: «Polizia di m…». Il commissario Spaziani ha contattato rapidamente il questore, che ha chiesto prima un rapporto preciso e quindi ha invitato il commissario a firmare una denuncia penale nei confronti del professor Frati: abuso d’ufficio, resistenza e calunnia (riferito, appunto, al «Polizia di m…») sono i reati contestati.

Nella stessa mattina, rientrato in rettorato, il professor Frati ha scritto una lettera di protesta al questore di Roma in cui dichiara incomprensibile il motivo per cui in un ateneo «dove non vi è mai stata censura», non appena «viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio, viene fermato». Si chiede nella lettera, Frati: «Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri?». E chiude con un attacco, messo nero su bianco, alla polizia: «Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini ». Il prologo della vicenda è nel lascito cattivo di una campagna elettorale avvelenata per sei mesi: sei candidati (due sostenuti da Frati, tre apertamente contrari, uno agnostico) si stanno infatti contendendo la prossima reggenza della Sapienza: s’inizia a votare il 23 settembre prossimo. Quella mattina, l’8 luglio, appunto, il giovane rumeno era stato avvistato di fronte all’ingresso dell’ateneo con un pacco di volantini in mano. I fogli stampati portavano questo titolo: “Da Amaldi a Ruocco: la triste parabola del dipartimento di Fisica della Sapienza”.

Giancarlo Ruocco, 55 anni, è il prorettore per la ricerca e il candidato più temuto da Frati. Nel corso delle presentazioni al corpo elettorale, non si è tenuto le critiche: «Il rettore uscente ha i suoi candidati», aveva detto, «campagna elettorale e finanziamenti si stanno confondendo, La Sapienza è una montagna velata dalla nebbia dove s’allarga la palude degli interessi personali». Il volantino distribuito in università altro non era che una mail inviata all’interno della Sapienza dal professor Luciano Pietronero, un altro fisico, storico avversario di Ruocco. La mail diventata volantino accusava il candidato Ruocco, «in passato rigoroso studioso vicino all’ala dura di Rifondazione comunista», di essersi trasformato in un arbitrario uomo di potere con la promozione a capo del dipartimento di Fisica e dell’Italian institute of technology. Il professor Ruocco, oggi, definisce tutto questo «spazzatura»(…)