Salvatore Chinnici accusato di truffa: “Ingannati due parroci di Roma”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2014 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Salvatore Chinnici accusato di truffa: "Ingannati due parroci di Roma"

Salvatore Chinnici accusato di truffa: “Ingannati due parroci di Roma”

ROMA – E’ accusato di aver truffato due anziani sacerdoti romani fingendosi un parroco catanese e chiedendo così soldi per alcuni emigrati in difficoltà che però non sono mai esistiti. L’uomo, Salvatore Chinnici, riferisce Riccardo Di Vanna sul Messaggero, sarebbe in questo modo riuscito ad ottenere mille e trecento euro.

Scrive Di Vanna:

“La storia si compone di due episodi del tutto simili, orchestrati e messi in scena dallo stesso regista a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. La prima truffa risale al mese di marzo del 2009. L’imputato, individua nel settantenne parroco della chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, in pieno centro cittadino, la vittima ideale per il suo colpo. Reperito il numero di telefono della canonica, Chinnici contatta il chierico e si presenta come il parroco di una non meglio specificata comunità etnea. Stando a quanto riferito in aula da un testimone, davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Piazzale Clodio e al pubblico ministero Mario Pesci, il finto prete avrebbe chiesto al sacerdote una aiuto economico per un suo giovane concittadino che, trovato finalmente un impiego a Roma, avrebbe avuto bisogno di mille euro per pagare una pensione e ottenere la residenza in città. Una richiesta alla quale il religioso avrebbe acconsentito senza indugi, ricevendo in cambio la promessa di vedersi restituire il denaro tramite bonifico bancario nel giro di poche ore. Confezionata la truffa, l’imputato avrebbe poi smesso i panni dell’uomo di chiesa e, vestiti quelli del migrante bisognoso di aiuto, si sarebbe recato personalmente a riscuotere il bottino. Solamente nell’ottobre del 2010, lo stesso Chinnici avrebbe poi messo a segno un secondo colpo ai danni del parroco della chiesa dei Santissimi Quirico e Giulietta. Anche in questa circostanza, l’anziano sacerdote sarebbe stato tratto in errore dal racconto telefonico dell’imputato che, pur di mettere le mani su un magro gruzzolo di trecento euro, avrebbe narrato alla vittima le vicende di un uomo disoccupato, in crisi coniugale è già provato da un tentativo di suicidio”.