Secolo XIX: in Liguria “soldi del condono dirottati verso oratori e bocciofile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA
Il Secolo XIX: "I soldi del condono dirottati verso oratori e bocciofile"

Il Secolo XIX: “I soldi del condono dirottati verso oratori e bocciofile”

GENOVA – I soldi del condono edilizio usati per la manutenzione straordinaria dell’orologio del campanile di una basilica, per rifare il muro di un’altra chiesa, per riparare il tetto di una carestia. E’ quanto sarebbe successo a Genova, secondo quel che scrive Jada C. Ferrero sul Secolo XIX. 

I proventi del condono edilizio, per legge da devolvere a “interventi di riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale” usati invece per la manutenzione straordinaria dell’orologio del campanile di una basilica, per far funzionare le campane di una chiesa, rifare il muro crollato di un’altra, la strada di accesso a mensa/ricreatorio di un’altra ancora, il tetto di una sacrestia.

Sono le sorprendenti scelte contenute in una delibera che la giunta regionale ha assunto il 17 ottobre, un venerdì in cui la Liguria era già in ginocchio per la prima alluvione. Quel giorno l’esecutivo da un lato si occupa dei primi atti concreti legati all’emergenza: riorganizza la struttura Protezione Civile, concede ammortizzatori sociali in deroga nelle aree alluvionate, esenta dal pagamento del balzello dovuto per controlli sanitari i prodotti alimentari da mandare in discarica. Prende anche atto dei frutti del primo “avviso per erogazioni liberali” lanciato per stimolare offerte private. Dall’altro lato approva una delibera (…) che distribuisce a 10 beneficiari – di cui 5 edifici religiosi – la quota 2014 di proventi dai fondi incassati per il condono edilizio, un totale di 100mila euro finalizzato, sulla carta, a opere di riqualificazione urbanistica e paesistico ambientale.

Destinati a una straordinaria pulizia degli argini dei rii liguri? No. Oltre alla citata serie di interventi con cui la giunta blandisce evidentemente la divina Provvidenza, pure il bagno per disabili di un cineclub della Spezia, un parco giochi a Imperia, un polo medico a Ne (Genova), la copertura del campo di calcetto di una bocciofila, e simili.

(…) Negli anni la Regione ha incassato dal condono edilizio una ventina di milioni, devolvendoli a uno sciame di “interventi di riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale”. O perlomeno dichiarati tali. Oggi la fonte, in esaurimento, serve per una pletora di micro azioni di ripristino, piccole opere per le quali è venuto a mancare ogni budget.

Il presidente Claudio Burlando, così replica quando si fa notare che nel programma 2014, su 10 interventi, 5 sono in favore di chiese. «Ci sono azioni sia cattoliche che laiche. Giuridicamente questo è l’unico modo con cui possiamo finanziare privati, visto che sono estranei al perimetro della pubblica amministrazione. Mi pare giusto farlo con i soldi, anch’essi privati, delle sanzioni per abusi commessi. In passato il budget ha consentito tanti interventi più riqualificanti. Si tratta comunque sempre di operazioni di ricucitura, a valenza sociale».