Sicilia, Repubblica: “La farsa delle elezioni a Siracusa con i partiti estinti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Settembre 2014 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA
Sicilia, Repubblica: "La farsa delle elezioni a Siracusa con i partiti estinti"

Sicilia, Repubblica: “La farsa delle elezioni a Siracusa con i partiti estinti”

ROMA – E con i morti che si fa? “Chiamiamo al voto anche loro. Poi, certo, mica possiamo resuscitarli…”, taglia corto il funzionario del servizio elettorale della Regione siciliana. Pure i cari estinti sono invitati alle urne, il 5 ottobre, per le consultazioni più pazze del mondo. Suppletive, si chiamano.

In Sicilia non c’erano mai state. Stavolta, salvo sorprese (ancora possibili) legate a una pronuncia in extremis del consiglio di giustizia amministrativa, si svolgeranno in due paesi in provincia di Siracusa: il replay delle elezioni regionali del 2012, ma soltanto in nove sezioni di Pachino e Rosolini. Novemila votanti, defunti compresi. Perché tutto dev’essere esattamente come due anni fa: così ha stabilito il giudice e allora anche il corpo elettorale non cambia. Pazienza se qualcuno nel frattempo ha compiuto 18 anni o, appunto, è passato a miglior vita: si asterrà, per causa di forza maggiore.

Scrive Emanuele Lauria su Repubblica:

È una macchina del tempo, questo turno elettorale nell’angolo sud-orientale dell’Isola. Sulle schede i votanti troveranno simboli di partiti che non esistono più: come il Popolo della libertà di Berlusconi oppure Futuro e libertà di Fini. Il capolista dell’allora Pdl, oggi transitato nel Nuovo centrode-stra, si chiama Vincenzo Vinciullo. È appena uscito dalla tipografia e non si dà pace: «Sto facendo stampare i fac-simile con un obbligato riferimento al partito di Berlusconi. Ma io oggi sto da un’altra parte…».

Quasi tutti i capilista, rispetto al 2012, hanno cambiato casacca. L’ex parlamentare Pippo Gianni dovrà correre di nuovo per un partito (Cantiere popolare) schierato con il candidato presidente del centrodestra Nello Musumeci, malgrado lui sia diventato un fiero sostenitore del governatore Rosario Crocetta. Il primo dei candidati dell’Udc di Casini, Edoardo Bandiera, è in realtà con Forza Italia: al contrario di Gianni, si travestirà da fan di Crocetta anche se è passato all’opposizione. L’ex vicepresidente della Regione Giambattista Bufardeci figura di nuovo in cima alla lista del candidato governatore Gianfranco Micciché, malgrado sia entrato nella corte del governatore che viene dal Pci. Fino a colui che ha scatenato queste elezionifarsa: Giuseppe Gennuso, ex colonnello di Raffaele Lombardo, di nuovo gloriosamente in lizza per l’Mpa nonostante militi in Forza Italia. È questo candidato autonomista, beffato due anni fa per poche centinaia di voti, ad aver innescato la lunga azione giudiziaria che ha portato alla ripetizione delle consultazioni. Gennuso ha chiesto al tribunale amministrativo il riconteggio dei voti, operazione resa impossibile dal fatto che le schede erano sparite. Sì, sparite. Portate al macero, distrutte in seguito all’allagamento di una stanza del tribunale di Siracusa, conservate a insaputa di tutti in un altro palazzo di giustizia, ad Avola: diverse le versioni che si sono succedute. Ora sarebbero stati recuperati solo otto dei nove plichi. Non abbastanza per un nuovo scrutinio. «Si rivoti», ha stabilito il Cga. «Si rivoti», ha eseguito il governatore Crocetta.

Ben 104 candidati di nuovo in corsa, a briziano sciolte, anche se i destini di questa competizione riguardano solo otto o nove concorrenti: i sei eletti del 2012, che adesso rischiano lo scranno all’Ars, e gli avversari che li tallonavano e che, grazie a questo pacchetto di voti rimesso in palio, possono prendere il loro posto (…)