Squadra di calcio non paga hotel: conto di 30mila€. Giudice li assolve

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2016 - 10:09 OLTRE 6 MESI FA
Squadra di calcio non paga hotel: conto di 30mila€. Giudice li assolve

Squadra di calcio non paga hotel: conto di 30mila€. Giudice li assolve (L’hotel Valgioconda a Sappada)

SAPPADA – Un’intera squadra di calcio in ritiro estivo per 15 giorni. Era l’estate del 2010 ma quando l’albergo ha presentato il conto, il titolare della squadra non ha pagato: 30mila euro che l’hotel Valgioconda di Sappada, sulle Dolomiti, non ha mai incassato. La vicenda finisce in tribunale ma a distanza di sei anni il giudice assolve l’imputato “perché il fatto non costituisce reato”. La società sotto accusa era la Portogruaro Summaga, squadra dilettantistica della provincia di Venezia.

L’albergatrice, Lea Pontil Scala, si è sfogata con il quotidiano Il Gazzettino:

“Questa non è giustizia”. Non riesce a trattenere la rabbia Lea Pontil Scala, albergatrice 70enne proprietaria dell’hotel Valgioconda di Sappada. Nel 2010, dopo il ritiro estivo di 15 giorni della squadra Portogruaro Summaga, il conto dell’albergo non venne saldato, anche perché la società in seguito fallì: 30mila euro non incassati dal Valgioconda, una cifra che ha pesato non poco sul bilancio della struttura. Ieri mattina in tribunale a Belluno a 6 anni dal fatto la doccia fredda: l’imputato è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». Non si conoscono le motivazioni del giudice che ha emesso la sentenza, verranno depositate nelle prossime settimane. Ma la certezza è che l’albergatrice a 6 anni dal fatto non ha riscosso i 30mila euro dovuti, soldi sui quali lei aveva pagato Iva, tasse, interessi sullo scoperto in banca, fornitori e lo stipendio ai lavoratori.

“Praticamente – dice sconsolata Lea Pontil – sono rimasta con un pugno di mosche. Sono imbestialita. Tutti fanno quello che vogliono, rubano, non pagano ma cosa sta succedendo? A questo punto comincerò a comportarmi così anch’io. Non riesco a capire questa giustizia – prosegue – già il fatto di fare il processo dopo 6 anni, ma ora anche la beffa. Io ho un contratto e i miei soldi li voglio. Ditemi voi cosa devo fare devo prendere un mitra?”.