Stefano Cucchi, si indaga sulle accuse al perito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2014 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi

Stefano Cucchi

ROMA – “Non sarà una ripartenza ex novo delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi ma un nuovo fascicolo sulla base della denuncia presentato dai familiari è stato aperto – scrive Adelaide Pierucci del Messaggero – Il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, deciderà oggi a quale pm affidarlo”.

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Con un paletto ben preciso: le verifiche saranno circoscritte agli episodi indicati nelle 14 pagine depositate da Ilaria Cucchi e dai suoi genitori che prendono di mira l’operato del consulente della Procura, il medico legale Paolo Arbarello. Un’eventuale riapertura degli accertamenti su cosa avvenne tra il 16 e il 22 ottobre del 2009 – aveva già precisato lo stesso Pignatone nei giorni scorsi – sarà subordinata all’esame di tutto il carteggio e delle motivazioni di assoluzione della corte di Assise di appello di medici, infermieri e poliziotti penitenziari.
LE LESIONI
Il professor Arbarello, che ha annunciato una controquerela per diffamazione e calunnia, è stato accusato dalla famiglia Cucchi di aver avuto contatti anomali con i periti poi nominati dai giudici e, così facendo, di aver indirizzato la perizia che escludeva il nesso tra le botte e la morte di Stefano. «Lo abbiamo scritto e ripetuto più volte: ci sono lesioni che sono sospette – ha detto Arbarello – Noi non siamo in condizioni di dire se qualcuno gli ha sbattuto la testa contro il muro facendolo cadere o se invece ha fatto tutto da solo. In ogni caso, ripeto, non sono queste le cause del suo decesso». Per il professore, infatti, Stefano Cucchi sarebbe stato ucciso dalla negligenza dei medici.
LA SORELLA
Assistita dall’avvocato Fabio Anselmo, la famiglia Cucchi non demorde, decisa ad andare avanti ad ogni costo pur di arrivare ad accertare la responsabilità della morte di Stefano, arrestato sano e o poi morto in un reparto penitenziario dell’ospedale Pertini.
«Arbarello – ha ribattuto Ilaria – difende l’operato dei colleghi periti e pure quello dei magistrati. Mio fratello è morto per il dolore tremendo alla colonna vertebrale ed all’addome per un globo vescicale di urina di ben un litro e mezzo che gli ha prodotto lacerazioni interne». A protestare contro la sentenza di assoluzione per insufficienza di prove, ieri, è stato anche il Movimento di destra Contropotere con uno striscione nei pressi del tribunale di Piazzale Clodio: «Il sangue di Cucchi, la vostra vergogna», e litri di vernice rossa in terra