Terremoto Nepal, italiani su Everest: Paura, stiamo bene, ma le nostre famiglie?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2015 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto Nepal, italiani su Everest: Paura, stiamo bene, ma le nostre famiglie?

Terremoto Nepal, italiani su Everest: Paura, stiamo bene, ma le nostre famiglie?

ROMA – Quando la terra ha cominciato a tremare erano al lavoro. In una piramide sull’Everest. Sono i tecnici Cnr dell’osservatorio di Kunbu, a oltre 5000 metri di altezza. Anna Lombardi di Repubblica è riuscita a parlare con loro via Skype dopo il terremoto che ha squassato il Nepal:

«ABBIAMO visto l’Everest tremare. Una valanga ha sfiorato il laboratorio. È stato spaventoso. Ma noi stiamo bene. Ora temiamo per le famiglie. Non riusciamo a metterci in contatto con loro». La prima testimonianza dal tetto del mondo arriva in diretta via chat, su Skype, dai ragazzi che presidiano il Laboratorio Osservatorio Piramide Ev-K2-Cnr, lì nella valle del Kunbu, a 5050 metri d’altezza, sul versante nepalese dell’Everest. A parlare per tutti è Pema, 28 anni, il “manager” di quel manipolo di giovanissimi.

Quindi il racconto della scossa:

«Era quasi mezzogiorno, stavamo lavorando come al solito, quando ha cominciato a tremare tutto. Una scossa molto forte. Il terremoto strattonava la terra sotto i nostri piedi», ha raccontato Pema a Giampietro Verza, responsabile tecnico di Ev-K2-Cnr che controlla quotidianamente l’attività della Piramide. «Eravamo in quattro. E subito, dopo i primi attimi di confusione, per tutti il primo pensiero è stato per le famiglie. Ma i contatti sono precari, difficilissimi. Paradossalmente è più facile parlare con l’Italia attraverso il sistema satellitare che usare le linee telefoniche locali ». Sì, perché il complesso — che ha già accolto 520 diverse missioni scientifiche e proprio in questi giorni ospitava anche tre francesi — è autosufficiente: e questo grazie al rifornimento energetico composto da una microcentrale idroelettrica e da un sistema di pannelli solari.

«La piramide non ha subito danni, è costruita in acciaio e vetro e grazie alla sua particolare struttura è molto stabile. Ma le nostre abitazioni sono danneggiate. Abbiamo sentito che anche le case di pietra di Namche Bazar, la capitale della valle, lo sono. Sappiamo che ci sono danni in tutta la valle. Certo qui il terremoto non è stato forte come a Katmandu, il sismografo ha registrato una scossa del quinto grado della scala Richter: ma ha fatto danni ovunque lo stesso. Anche le case delle nostre famiglie sono andate distrutte ».