Autismo, iniezioni di staminali in Ucraina: le cliniche della “ultima speranza”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Autismo, iniezioni di staminali in Ucraina: le cliniche della "ultima speranza"

Autismo, iniezioni di staminali in Ucraina: le cliniche della “ultima speranza”

ROMA – Iniezioni di staminali in Ucraina per curare l’autismo. Questa l’offerta delle “Last Hope Clinic”, come le ha definite la Bbc, cioè la clinica dell’ultima speranza. Anche in Italia c’è chi è pronto ad affrontare il viaggio, da Bari fino a Kiev, per cercare una cura ad una malattia dai meccanismi ancora sconosciuti. Ad accompagnare le famiglie il dottor Nicola Antonucci, specialista in psichiatria che a Niccolò Zancan de La Stampa spiega: “Ho iniziato quando è nata mia figlia, anche lei affetta da autismo”.

Antonucci è uno dei rappresentanti di EmCell, un progetto diffuso in Cina, Emirati Arabi, Finlandia, Cipro e Corea che punta a curare malattie come l’Aids, l’autismo o anche il diabete e la Sla con infusioni di cellule staminali fetali. Un progetto che nell’italia del Metodo Stamina, con Davide Vannoni a processo per truffa, potrebbe insospettire. Cosa vi sia nelle iniezioni non è chiaro, ma per le famiglie disperatamente a caccia di una cura anche questa rappresenta un’occasione, spiega Rocco Urcioli a Zancan:

“«Abbiamo tentato tutte le strade del mondo, per mio figlio. In questi anni ho speso non meno di 300 mila euro. Ho sentito Vannoni al telefono, ma a pelle non l’ho trovato simpatico. Mi sono rivolto al padre francescano Giovanni De Luca, che gestisce Villa Floria a Mignano di Montelungo. Abbiamo portato Bryan dal dottor Montinari, che cura l’autismo con l’omeopatia, ma il suo carattere spigoloso è entrato in rotta di collisione con quello di mia moglie. Alla fine, abbiamo conosciuto il dottor Antonucci… E non sono pentito del tentativo».

Urcioli, accompagnato da Antonucci, ha portato il figlio Bryan in Ucraina, dove a Kiev ha fatto due iniezioni:

“«La prima volta in una clinica molto fatiscente, quasi spaventosa. La seconda in un centro moderno e attrezzato. Preparano la flebo, non è possibile controllare il contenuto. Poi fanno alcune iniezioni al livello dell’addome. Un’operazione rapida, dura mezza mattinata. La prima volta Bryan ha iniziato a sudare tantissimo, mandava un cattivo odore. Si è scatenata una reazione chimica, che ha messo in moto dei processi cognitivi. Ne siamo convinti. La seconda iniezione, invece, nulla. Nessun cambiamento. Niente. Come se gli avessero dato da bere un bicchiere d’acqua…»”.

Gli effetti delle cellule staminali possono essere diversi e la EmCell, spiega Zancan, si propone di trovare così la cura a diverse malattie:

“Aids, anemia, cancro, artrite reumatoide, disfunzione erettile, Alzheimer, Parkinson, Sla, colite ulcerosa, malattie del fegato, menopausa precoce. Ma i «top-6 trattamenti», i più richiesti, a quanto pare, sono: autismo, diabete, sclerosi multipla, distrofia muscolare, cuore e ringiovanimento. Dove finiscono le risposte ufficiali, incominciano loro”.

Antonucci, rappresentante italiano di EmCell, spiega a Zancan che non prescrive trattamenti, ma accompagni i genitori. Ad oggi sono 6 i bambini che con lui sono volati a Kiev per tentare le iniezioni:

“«È vero, ho accettato di mettere il mio nome e di essere il rappresentante italiano di EmCell – dice il dottor Antonucci – ma ci tengo a precisare una cosa importante: io non prescrivo trattamenti con le staminali, io accompagno i genitori che me lo chiedono”

Il medico racconta il momento in cui è entrato in contatto con EmCell:

“«Ho iniziato a interessarmi di autismo quando è nata mia figlia – dice – anche lei è affetta da questa malattia. Sono entrato in contatto con il dottor Jeff Bradstreet di Atlanta. È stato lui il primo a parlarmi della possibilità di ricorrere alle staminali. Cellule anti infiammatorie passepartout, così vengono chiamate. Ecco perché vengono utilizzate in tanti trattamenti diversi»”.

Il rischio di finire nella categoria dei ciarlatani è altro, gli chiede Zancan:

«In Ucraina il trattamento è legale. Ma so di muovermi in una zona grigia, anche se non spingo i pazienti. Ripeto: accompagno chi vuole andare, faccio da tramite. Sono infusioni di cellule staminali fetali. Non credo siano miracolose, ma penso che la teoria di fondo sia molto valida. Supportano il sistema immunitario. Direi che il cinquanta per cento dei bambini ha avuto benefici significativi»”.

Non è chiaro dunque se le terapie in Ucraina portino un beneficio ai pazienti, ma quando l’ultima speranza di guarigione viene offerta per le famiglie disperate rinunciarvi è difficile. Così come diventa difficile orientarsi tra chi vende fumo e miracoli a caro prezzo e speranze che vengono disilluse.