Bari: bidello “assenteista” trova un euro in busta paga

Pubblicato il 30 Novembre 2009 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA

Per la Asl di Bari il signor Cesareo, 59 anni di professione bidello è ammalato. Per la scuola dove lavora, invece, è un “fannullone”. Uno a cui fargliela pagare al punto che, nell’ultima busta paga, il dipendente si è trovato una decurtazione record che ha ridotto il suo stipendio ad un solo euro.

Il bidello, però non ci sta ed ha deciso di rivolgersi ad un avvocato anche perchè, secondo la Asl competente, Cesareo è malato e non può tornare al lavoro.

La sua storia inizia nel 2008 quando gli viene diagnosticata una malattia contagiosa e invalidante. Per il bidello è un calvario, le sue condizioni peggiorano al punto che, nel 2009, l’uomo è costretto a subire anche un intervento chirurgico. Nel frattempo arrivano anche le visite a domicilio di rito: tutto è in regola, il bidello non può e non deve tornare al lavoro.

Da maggio 2009, però, qualcosa cambia: il signor Cesareo inizia a trovare le prime decurtazioni per malattia sulla busta paga e, quando chiede il motivo, ottiene risposte poco soddisfacenti. Forse, a scuola, non credono alla sua malattia.

Da qui la scelta di rivolgersi ad un avvocato, Saverio Macchia, che spiega: «Il mio assistito non poteva recasi a lavoro, lo dimostrano le cartelle cli­niche e i certificati medici», a sostegno della tesi del legale c’è  anche il con­tratto collettivo nazionale di catego­ria:  «Le decurtazioni per malattia che ha subito il mio assistito – spie­ga l’avvocato – sono illegittime. Il contratto collettivo lo chiarisce in maniera in equivoca: le assenze cau­sate da gravi patologie non posso­no essere calcolate come assenze per malattia, sono escluse dal com­puto».

Il signor Cesareo, insomma, per una malattia certificata si trova di fatto azzerato lo stipendio. E se la caccia ai fannulloni finisse per trasformarsi in una caccia alle streghe?