Colesterolo: qual è quello buono, quale quello cattivo e quanto dell’uno e dell’altro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2018 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Come leggere gli esami del sangue per controllare il colesterolo

Colesterolo: qual è quello buono, quale quello cattivo e quanto dell’uno e dell’altro

ROMA – Alle prese con la lettura degli esami per controllare i livelli di colesterolo nel sangue, da profani si resta sempre un po’ interdetti: qual è il valore (e la sigla) di riferimento che ci interessa? Perché c’è un colesterolo totale, uno “buono”, uno “cattivo”: orientarsi non è facile.

Intanto, e prendiamo in prestito i suggerimenti offerti dal professor Cesare Fiorentini del Centro Cardiologico Monzino di Milano a un lettore del Corriere della Sera, “il valore del colesterolo diventa veramente importante in presenza di alcuni fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, come diabete, obesità e ipertensione”.

Ldl, il colesterolo cattivo. In termini divulgativi l’opposizione buono/cattivo ha senso, ma esiste solo un colesterolo e la distinzione tra Ldl (cattivo) e Hdl (buono) riguarda il modo con cui si lega alle proteine. Nel primo caso, parliamo di “lipoproteine a bassa densità”, le quali veicolano la parte quantitativamente più consistente di colesterolo nel sangue e che, se in eccesso, finiscono per depositarsi sulle pareti delle arterie restringendole e contribuendo a formare le placche aterosclerotiche responsabili di infarti e ictus.

Hdl, il colesterolo buono. Nel secondo caso, le “ipoproteine ad alta densità” (Hdl) svolgono una funzione benefica perché riescono a lavare le arterie rimuovendo il colesterolo in eccesso indirizzandolo dove dovrebbe e cioè verso il fegato, l’organo deputato a metabolizzarlo ed eliminarlo.

Il colesterolo ‘cattivo’, quello contrassegnato dalla sigla Ldl, va abbassato il più possibile, e anche chi non è ad alto rischio dovrebbe portarlo sotto i 100. Ad affermarlo, sulla scorta delle ultime linee guida sul tema pubblicate dalla Società Europea di Cardiologia (Esc), è Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia, che sottolinea anche come per la prima volta il documento europeo sancisca senza ombra di dubbio la relazione fra Ldl e malattie cardiovascolari.

“Avere un target di colesterolo entro 70-100 è fondamentale, non ci sono più controversie su questo punto – spiega il presidente della Società Italiana di Cardiologia Francesco Romeo -. Questo vale per tutti, anche per quei soggetti che hanno valori di norma molto alti per ipercolesterolemia familiare”. Se prima erano tollerati valori anche più alti, soprattutto per chi non era ad alto rischio, con ad esempio la prescrizione dei farmaci che era presa in considerazione solo sopra i 190 per chi era in questa categoria, ora che c’è l”ufficialità’ della pericolosità del colesterolo cattivo gli specialisti dovrebbero essere più aggressivi, anche senza arrivare ai livelli degli Usa dove le statine, i farmaci principali che abbassano il colesterolo, sono prescritte ‘a tappeto’.