Coronavirus, geloni nei bambini: 100 casi in 20 giorni. “Mai vista una incidenza simile”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2020 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, geloni nei bambini: 100 casi in 20 giorni. "Mai vista una incidenza simile"

Coronavirus, geloni nei bambini: 100 casi in 20 giorni. “Mai vista una incidenza simile” (Foto Ansa)

ROMA  –  Sono sempre di più le segnalazioni di lesioni ai piedi dei bambini, simili a geloni, che secondo i pediatri potrebbero in qualche modo essere correlate al coronavirus.

In 20 giorni sono stati segnalati dalla rete dei pediatri di famiglia 100 casi di erythema pernio-like, simili ai geloni.

“Registriamo un’anomala frequenza dei cosiddetti geloni – sottolinea il segretario nazionale Attività Scientifiche ed Etiche della Federazione italiana medici pediatri Fimp, Mattia Doria -. Se fosse confermato il legame con il nuovo coronavirus, la manifestazione dei sintomi potrebbe diventare indicatore di caso sospetto”.

Non sappiamo, segnala, “se queste lesioni possano essere correlate all’epidemia di Covid-19. Solo alcuni dei pazienti osservati, per lo più privi di altri sintomi, hanno avuto la possibilità di accertamenti di laboratorio. Tuttavia, la coincidenza cronologica dei due eventi e la possibilità che fra i meccanismi patogenetici della infezione da Covid-19 possano rientrare alterazioni vascolari, lascia spazio alla non ancora verificata ipotesi che la comparsa di lesioni a carico delle estremità Erythema Pernio-Like possa rappresentare una espressione cutanea di questa infezione nel bambino”.

Tale quadro, ricorda, “sarebbe compatibile con la manifestazione della malattia nell’adulto: lesioni dermatologiche sui piedi sono state osservate in molti pazienti ricoverati con Covid-19, in Italia, Cina, Spagna e Francia. Un’ipotesi peraltro confermata da un gruppo di studio di dermatologi spagnoli e pubblicata dal British Journal of Dermatology”.

I geloni, sottolinea l’esperto, “sono un problema già poco comune in età pediatrica nella stagione invernale, ma residuale in primavera, e comunque mai osservato con questa incidenza: nel periodo 8-27 aprile 2020 sono state raccolte le schede di 100 bambini e adolescenti nei quali si erano registrate lesioni simili. Ma in appena il 14% è stato possibile effettuare un tampone rinofaringeo per Sars-Cov-2 e di questi solo un bambino è risultato positivo”.

“Occorreranno certo maggiori studi clinici ed epidemiologici – conclude Doria – per verificare la possibile correlazione fra insorgenza di lesioni erythema pernio-like, mai osservate in questa misura prima del febbraio 2020, e l’infezione da Covid-19, e magari per usare la manifestazione cutanea come campanello d’allarme di una positività. I pediatri di famiglia continueranno a monitorare il fenomeno”. (Fonte: Ansa)