Disfunzione erettile: arriva l’integratore anti-flop

Pubblicato il 24 Novembre 2010 - 21:46 OLTRE 6 MESI FA

Si chiama citrullina ed è un integratore che, stando ai risultati di una sperimentazione italiana, promette di combattere la disfunzione erettile, un disturbo della sessualità che in Italia affligge circa 3 milioni di uomini. La sostanza e lo studio che ne sostiene gli effetti positivi saranno presentati al ventiseiesimo congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia). Secondo lo studio, la citrullina ha dimostrato di funzionare nell’85% dei casi. Non essendo un farmaco, non rientra fra i prodotti già in commercio che vanno assunti in vista dell’occorrenza, ma esplica i suoi effetti dopo un mese di assunzione regolare.

A condurre la sperimentazione è stato Ermanno Greco, direttore del Centro di medicina e biologia della riproduzione presso l’European Hospital di Roma: “Per arrivare a questi risultati – spiega Greco a Repubblica – siamo partiti dall’origine della malattia. La disfunzione erettile, e in particolare quella che dipende da problemi vascolari che si verifica nel 60-70% dei casi, viene determinata essenzialmente da una carenza di ossido nitrico a livello della cellula muscolare liscia intracavernosa; la cellula cioè da cui dipende l’erezione”. La somministrazione di citrullina, secondo il test, restituisce ai pazienti l’equilibrio biologico che garantire all’organismo la concentrazione di ossido nitrico necessaria a raggiungere e mantenere l’erezione.

La sperimentazione è stata condotta su 75 uomini con un’età media di 48 anni. Il campione è stato diviso in tre gruppi da 25 persone. “Al primo gruppo abbiamo somministrato del placebo – spiega ancora Greco –  al secondo invece l’arginina, un aminoacido che insieme all’ossigeno forma l’ossido nitrico, ed al terzo la citrullina”.

Il test ha mostrato che l’arginina da sola non basta a risolvere il problema perché l’organismo la metabolizza subito, e quell’1% che resta in circolazione non riesce a produrre l’effetto. La citrullina, invece, continua il ricercatore, ha mostrato di avere la capacità di trasformarsi in arginina. Ma, a differenza della sostanza originale, non viene metabolizzata e resta in circolo.