Epidurale gratis per tutte h24. Parto indolore: ora servono gli specialisti

Pubblicato il 20 Dicembre 2012 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Epidurale, gratis per tutte h24, farà parte dei livelli essenziali di assistenza

ROMA – Epidurale gratis per tutte h24. Il parto indolore gratuito fa parte delle nuove voci che rientrano nei cosiddetti Lea (livelli essenziali di assistenza) che il Ministero della Salute inserirà entro la fine dell’anno in un albo apposito, insieme a 109 malattie rare e alla conversione di altre malattie considerate rare ed elevate a “croniche”, come la celiachia. E’ una novità importantissima per quanto riguarda una delle fasi più delicate e felici di una donna: il parto indolore tramite epidurale, fino ad oggi veniva offerto dal 20% delle strutture ospedaliere. A un costo notevole: gratis è somministrata solo in pochi ospedali, in quelli pubblici il prezzo varia da 50 a 250 euro, mentre nelle cliniche private può aumentare fino a 2 mila euro.

Fra l’altro, la somministrazione nel pubblico spesso è gratuita di giorno ma non di notte: altri ospedali limitano l’accesso solo a una quota stabilita di partorienti e previo pagamento di un ticket. Risultato: il numero di donne che utilizza questa tecnica corrisponde all’incirca all’offerta: l’85% delle donne continua a partire con dolore. In realtà, a prescindere dal riferimento biblico, non esiste una vera riserva ideologica contro  la “perimidollare” (è il corretto termine scientifico): il problema sono sempre stati i costi, la copertura finanziaria che manca, come già successe con il Governo Prodi e il ministro della Sanità di allora Livia Turco. Fu introdotto il principio universale (epidurale gratis per tutte) ma, senza una adeguata destinazione di risorse, il principio è rimasto lettera morta.

Anche adesso si ripropone la questione: è evidente, che dovendo gli ospedali fornire un servizio gratuito e universale che va implementato per il restante 80% delle strutture, serviranno medici e personale paramedico specializzato, con l’aggiunta di una turnazione più alta al fine di garantire il servizio 24 ore su 24. La tecnica, sperimentata con largo successo in tutti i paesi europei, non presenta effetti collaterali rilevanti, a patto di essere affidata a mani esperte.

Lo scarso appeal dell’epidurale in Italia risente ovviamente dell’offerta inadeguata, ma anche di persistenti pregiudizi contro una tecnica giudicata invasiva e lontana dalla “sanità” del parto naturale. In realtà, l’analgesia non inibisce un parto consapevole: il dolore è anestetizzato, ma la donna continua ad avvertire le contrazioni, cammina e, come sottolinea Adriana Bazzi sul Corriere della Sera “può vivere pienamente l’esperienza del travaglio e del parto”. Ricordiamo per brevi cenni in cosa consista a livello pratico l’epidurale. Una volta sedata localmente, viene introdotto un sottile catetere di plastica nel tratto lombare della colonna vertebrale, sotto la pelle: a questo punto viene introdotto l’analgesico con l’ago epidurale quando la dilatazione sottocutanea raggiunge i tre centimetri.