Fecondazione, giudice ordina diagnosi preimpianto a Asl e crea precedente

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2013 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA
Fecondazione, giudice ordina diagnosi preimpianto a Asl e crea precedente

Fecondazione, giudice ordina diagnosi preimpianto a Asl e crea precedente

OMA – La diagnosi preimpianto degli ovuli sia eseguita dalla Asl Roma A. Questa la decisione del giudice del Tribunale di Roma che crea così un precedente. Una coppia fertile e affetta da fibrosi cistica ha ottenuto il via libera del giudice per ottenere la diagnosi sull’embrione in una struttura pubblica, diagnosi che è vietata nelle Asl dalla legge 40 sulla fecondazione assistita.

Ad effettuare l’intervento sarà Antonio Colicchia, professore a capo della Unità operativa di Fisiopatologia della Riproduzione del centro Sant’Anna. Il caso costituisce un precedente: è infatti la prima volta che in Italia una struttura pubblica effettuerà una diagnosi genetica su un embrione prima di inserirlo nell’utero.

Rodolfo Lena, presidente della commissione Politiche e sociali del Consiglio regionale del Lazio, ha seguito la battaglia legale e spiega: “Si apre così una nuova strada per tante coppie, con l’ulteriore buona notizia costituita dal fatto che il Sistema sanitario regionale farà certamente da calmiere rispetto ai costi molto elevati della diagnosi genetica preimpianto. Come istituzione non possiamo che supportare questi esempi di eccellenza nati in senso a una nostra Asl, grazie ad investimenti strategici e alla valorizzazione delle professionalità”.

Ad assistere la coppia, il cui primo figlio è nato con la fibrosi cistica, è l’associazione Luca Coscioni. La coppia potrà così accedere alla diagnosi preimpianto, PDG, che fino ad oggi era riservata solo alle coppie affette da infertilità, spiega Colicchia: “Da oggi questa incomprensibile discriminazione viene a decadere aprendo la possibilità anche a coppie affette da altre patologie genetiche come la microcitemia di sapere in anticipo se il loro figlio nascerà sano”.

Fino alla sentenza del giudice di Roma, infatti, solo i centri privati per la fecondazione potevano effettuare tale intervento, spiega ancora Colicchia: “Questa sentenza supera le resistenze dei centri pubblici ad effettuare PGD anche in regioni, come la Sardegna, dove si registra la maggior frequenza di coppie dove entrambi i partner sono portatori sani di patologie genetiche come la microcitemia”.