Gamba bionica che usa nervi umani: basta pensare al movimento (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Settembre 2013 - 21:00| Aggiornato il 27 Settembre 2013 OLTRE 6 MESI FA

Gamba bionica che usa nervi umani: basta pensare la movimentoCHICAGO – Una gamba bionica, in grado di leggere i segnali del cervello e agire di conseguenza, come un vero e proprio arto naturale: questa gamba speciale, è proprio il caso di dire, è stata trapiantata con successo su Zac Vawter.

Il sistema usato dai ricercatori del Rehabilitation Institute of Chicago anche se ancora in fase sperimentale ha dato ottimi risultati, e potrebbe essere vicino il momento in cui questo tipo di protesi uscirà dai laboratori ed entrerà ufficialmente sul mercato.

Vawter è un programmatore di 31 anni e ha perso l’arto proprio in un incidente in motocicletta. Prima del trapianto si è sottoposto a una procedura di ‘reinnervazione mirata’, in cui i nervi del muscolo danneggiato sono stati rediretti verso quelli posteriori della coscia, che invece erano sani.

A questi è stata collegata la protesi, che contiene un computer capace di elaborare i segnali dei nervi e dedurre in tempo reale il gesto che il paziente avrebbe voluto fare, traducendoli in movimenti della protesi.

Il prototipo ha già avuto il suo battesimo di fuoco quando l’uomo ha voluto scalare i 103 piani delle Willis Tower di Chicago a piedi.

”La gamba bionica è un vero passo avanti rispetto alle mie vecchie protesi, ha detto Vawter, risponde velocemente e in modo più appropriato agli stimoli. Per la prima volta riesco a salire e scendere le scale soltanto pensando al movimento che voglio fare, è un grande passo avanti”.

Il sistema finora era stato testato solo su braccia, più facili da gestire soprattutto perché non gravate dal peso di tutto il corpo. A finanziare il progetto di ricerca che ha portato alla realizzazione della gamba è stato l’esercito statunitense, che ha investito 8 milioni di dollari nella speranza di far fronte alle migliaia di mutilati sui campi di battaglia.

Il prototipo che Vawter sta sperimentando ha già una percentuale di errori, cadute comprese, dell’1,2%, molto meno del 12,9 delle protesi robotiche standard, ma i ricercatori stanno ancora cercando di migliorarlo.

”Dobbiamo renderlo più leggero, silenzioso e con batterie che durino di più, ha detto Levi Hargrove, uno degli sviluppatori. Questo modello è omologato per 5mila passi, mentre gli standard dell’esercito ne impongono 10mila”.