Il giallo dei cetrioli spagnoli: Europa infettata, nessuno in Spagna

Pubblicato il 29 Maggio 2011 - 21:59 OLTRE 6 MESI FA

Bruxelles – La vicenda dei cetrioli killer si tinge di giallo. L’espressione non è molto felice, e sfiora la volgarità, ma appropriata, visto che Il ministro della Salute spagnolo, Leire Pajin, ha detto: “Dobbiamo chiarire che non c’è una singola persona in Spagna che in questo momento sia stata colpita dal batterio”.

In altre parole, se all’origine della misteriosa epidemia di colite assassina sono i cetrioli prodotti in Spagna, i casi sono due: o che non è vero e i cetrioli spagnoli sono innocenti, oppure gli spagnoli sono furbi e non mangiano i cetrioli né le verdure, né i pomodori che coltivano per il resto dell’Europa.

Intanto, per prudenza, le due aziende agricole spagnole di Almeria e Malaga, identificate come la fonte dei cetrioli contaminati alla base dell’infezione del batterio killer, hanno interrotto le attività.

Secondo Frederic Vincent, portavoce del commissario Ue per la salute John Dalli, sono in corso analisi dell’acqua e del terreno per capire se possano essere legati alla contaminazione e che i risultati dei test sono attesi per martedì o mercoledì.

Vincent ha inoltre spiegato che l’Ue ha comunicato agli Stati membri venerdì dov’è l’origine del batterio, che ha colpito Germania, Svezia, Danimarca, Regno Unito e Olanda.

Secondo quanto ha aggiunto il portavoce, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria e Lussemburgo sono stati avvisati del pericolo delle verdure contaminate mandate dalla Spagna attraverso la Germania, ma ha specificato che non è chiaro se l’allarme sia stato dato solo per i cetrioli. Sta ai singoli Stati membri – ha spiegato Vincent – decidere che provvedimenti prendere.

Anche i tedeschi si sono fatti prudenti. Il ministro della Salute tedesco, Ilse Aigner, ha dettp al settimanale Bild am Sonntag: “Finché gli esperti in Germania e Spagna non avranno trovato la causa dell’infezione senza alcun dubbio, restano in vigore gli avvertimenti generali per le verdure”, cioè di non mangiare cetrioli, pomodori e lattughe.