Latte italiano, attenti alle medicine: ci trovi antibiotici, antinfiammatori, cortisonici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2020 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA
Latte italiano, attenti alle medicine che trovate all'interno: ci trovi antibiotici, antinfiammatori, cortisonici

Latte italiano, attenti alle medicine: ci trovi antibiotici, antinfiammatori, cortisonici (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Cosa c’è nel latte italiano? Antinfiammatori, cortisonici e antibiotici. Cosa? Sì, proprio così, il latte che noi e i nostri figli beviamo la mattina a colazione (e magari anche in altri momenti della giornata) ci fa assumere anche medicine, oltre a calcio e vitamine. È quanto ha trovato un test del mensile Il Salvagente, in edicola dal 24 gennaio, in 21 confezioni di latte, fresco e Uht, di alcuni dei principali marchi italiani comprate in supermercati e discount.

Quali medicine si trovano nel latte?

In più della metà delle confezioni sono state rilevate tracce di farmaci. Le più frequenti dexamethasone (un cortisonico), neloxicam (antinfiammatorio) e amoxicillina (un antibiotico), in concentrazioni tra 0,022 mcg/kg e 1,80 mcg/kg. È stato possibile rilevarli grazie a un nuovo metodo realizzato dall’Università Federico II di Napoli e da quella di Valencia, in grado di scoprire contenuti molto piccoli.

Gli esperti placano gli allarmismi.

Niente allarmismi, secondo il direttore della rivista Riccardo Quintili, anche perché è tutto in regola con i limiti di legge, ma voglia di fare chiarezza. “Queste analisi – spiega – non vogliono essere una penalizzazione alle aziende nelle cui confezioni abbiamo trovato residui di farmaci. Molte si sono mostrate sensibili. L’interesse era sollevare un potenziale rischio per trovare soluzioni”.

Da dove provengono questi residui di medicinali? Secondo Enrico Moriconi, veterinario e Garante degli animali della Regione Piemonte, sono “usati per curare le mastiti, cioè infezioni alle mammelle, nelle vacche da latte”. Cortisonici e antinfiammatori sono impiegati come coadiuvanti. Degli effetti di assunzione continuata di antibiotici in dosi basse,soprattutto sui bimbi che sono grandi consumatori di latte, si è discusso oggi a Roma.”L’assunzione costante di piccole dosi di antibiotico – evidenzia Ruggiero Francavilla, pediatra, gastroenterologo dell’Università di Bari – con gli alimenti possono determinare una pressione selettiva sulla normale flora batterica intestinale a vantaggio dei batteri resistenti agli antibiotici che possono diventare più rappresentati”.

Confermata la ricerca del Journal of Dairy Science.

I risultati confermano quelli di una ricerca su 56 latti italiani, pubblicata sul Journal of Dairy Science. “Neonati e bambini sono particolarmente esposti – conclude Alberto Ritieni, professore di Chimica degli Alimenti della Federico II- e potrebbero risultare più vulnerabili. Per questo un monitoraggio costante degli allevamenti sarebbe necessario”.  (Fonte Ansa).