I “non malati” di celiachia: glutine bandito, business da 35 mln di euro

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non sono malati, ma il glutine è diventato il loro nemico. Temono la celiachia e la sensibilità al glutine. Un timore che vale 35 milioni di euro per il business dei prodotti privi di glutine venduti a caro prezzo in farmacie e supermercati. Disturbi addominali, diarrea, meteorismo e cefalea sono i sintomi che portano dalle autodiagnosi alle diete fai da te. Un senso di sollievo legato ad effetti placebo secondo i medici e l’associazione Aic, Associazione italiana celiachia, che hanno lanciato l’allarme.

In Italia sono 380 mila i malati di celiachia e l’85 per cento di questi soffre di una forma asintomatica. Solo una gastroscopia con biopsia del duodeno e specifici esami del sangue o del Dna riescono a rivelare la patologia. Ma ad acquistare prodotti per celiaci sono circa 1 milione di persone. L’idea, malsana, è che privarsi del glutine faccia “stare meglio”. Una dieta costosa e non necessaria secondo la Aic. Ma oltre alla celiachia a preoccupare sarebbe la sensibilità al glutine, una forma di sensibilità che secondo i medici è ancora da verificare.

Andriano Pucci, presidente della Fondazione celiachia, spiega: “Uno studio italoamericano ha rivelato l’esistenza di una forma di sensibilità al glutine, diversa dalla celiachia, ma la reale incidenza e le caratteristiche della sindrome sono tutte da verificare, perciò è opportuno che sui stia alla larga dal sensazionalismo”. Gino Roberto Corazza, direttore della clinica San Matteo di Pavia e uno dei massimi esperti di celiachia in italia, parla di effetto placebo “dalla durata limitata. Ed effetto nocebo, ovvero la reazione patologica che una persona prova nei confronti di una sostanza che ritiene dannosa. Non dico che non esista la sensibilità al glutine, ma che sono scarse le evidenze scientifiche. E’ indispensabile invitare tutti alla massima cautela scientifica e clinica”.

In una società dove la salute e la forma fisica diventano quasi un’ossessione, il passo da sana abitudine alimentare a moda è breve. Il glutine è bandito, la malattia (immaginaria) sconfitta, ma i veri vincitori sono le case farmaceutiche ed i loro guadagni. Diagnosticare un’intolleranza al glutine richiede esami specifici ed una dieta appropriata, che solo un medico può consigliare. Ma alla carica dei “non malati” non importa: evitare il glutine è la nuova tendenza, sostenuta dalle campagne pubblicitarie di chi ha creato il fruttuoso business.