Medicina e salute delle donne/ Endometriosi, una malattia che fa star male, provoca molti dei dolori femminili, ma è ancora poco conosciuta

di Chiara Vasarri*
Pubblicato il 29 Maggio 2009 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA

Una malattia che interferisce con il benessere fisico, ma può avere gravi conseguenze anche sulla psiche e sul rapporto di coppia, al punto che per combatterla sarebbe necessario un approccio multidisciplinare. Così è stata presentata l’endometriosi, un male che colpisce il 10-15 per cento delle donne in età fertile, durante il quarto congresso internazionale sul tema che si è aperto giovedì 28 maggio all’Auditorium del Policlinico A. Gemelli, a Roma.

Obiettivo del convegno l’aggiornamento su una patologia ancora oggi poco conosciuta ma che sempre più spesso giunge all’osservazione del ginecologo, dell’ostetrica e del medico di base.

Si parla di endometriosi quando il tessuto normalmente presente nell’utero (endometrio) si localizza anche su altri organi (ovaie, tube, intestino, vescica, rivestimento addominale) dove può causare sanguinamento, formazione di tessuto cicatriziale, infiammazione e altri problemi medici.

Tra i sintomi più frequenti associati all’endometriosi ci sono il dolore pelvico cronico, mestruazioni dolorose, perdite ematiche a metà ciclo, dolore durante l’atto sessuale, disturbi intestinali, stanchezza e in alcuni casi sterilità. Secondo ricerche recenti, infatti, il 30-40 per cento delle donne affette da endometriosi non riesce a concepire figli.

Non solo: «In circa il 7 per cento delle donne con endometriosi – dice Sebastiano Campo, docente di Clinica ostetrica e ginecologica della Cattolica di Roma e presidente del congresso – si riscontrano sorelle o madri affette dalla stessa patologia, facendo pensare a una possibile trasmissione genetica di fattori predisponenti».

Nella maggior parte dei casi la diagnosi è difficile e viene effettuata con notevole ritardo. Secondo i dati presentati dal professor Campo «il 47 per cento delle donne con endometriosi riferisce di aver consultato un medico cinque volte o più prima della diagnosi e il numero di specialisti interpellati tende ad aumentare quando i sintomi compaiono in età adolescenziale».

La diagnosi di certezza richiede la visualizzazione delle lesioni con la laparoscopia e la conferma con l’esame istologico delle lesioni asportate. In genere la donna operata deve trascorre in clinica dai 2 ai 4 giorni e l’intervento ha un costo medio di 2.700 euro per degenza.

La chirurgia può non risolvere il problema in modo definitivo: la recidiva è infatti considerata una delle caratteristiche cliniche della malattia. Esistono però altre terapie mediche per ridurre i disturbi, come la pillola anticoncezionale presa in modo continuativo e gli antidolorifici.

Da tempo alcune associazioni, come la Aie (Associazione italiana endometriosi) lottano per inserire questa malattia nell’elenco di quelle di interesse sociale.

Questo anche perché, come si legge nel rapporto del professor Campo, «il dolore, con la perdita dell’attività lavorativa, ha un costo per l’Italia di circa 4 miliardi di euro e per l’Europa di 30 miliardi». Visti gli aspetti ancora poco conosciuti dell’endometriosi, la proposta del dottor Campo sarebbe quella di creare Centri di Eccellenza, dotati di équipes di medici in grado di coprire ogni aspetto della malattia: dal ginecologo all’urologo, dallo psicologo al chirurgo generale, fino allo specialista della fertilità e al fisioterapista.

*Scuola Superiore di Giornalismo Luiss