Melanoma, un nuovo farmaco per combattere il tumore in stadio avanzato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2016 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Melanoma, un nuovo farmaco per combattere il tumore in stadio avanzato

Melanoma, un nuovo farmaco per combattere il tumore in stadio avanzato (Foto archivio Ansa)

COPENAGHEN – Un farmaco immunoterapico per combattere il melanoma in stadio avanzato e sconfiggere il tumore. L’immunoterapia porta così una nuova speranza per i malati e migliora la sopravvivenza dei pazienti se trattati dopo l’intervento chirurgico. Si tratta di un farmaco immunoterapico chiamato ipilimumab, la cui efficacia è stata documentata nello studio Eortc 18071. Lo studio ha dimostrato che il farmaco ha fatto registrare una riduzione del 28% del rischio di morte rispetto al placebo e ha ridotto del 24% il rischio di metastasi a distanza.

I dati sono stati presentati oggi al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) e contemporaneamente pubblicati sulla rivista The New England Journal of Medicine. Lo studio ha valutato pazienti con melanoma in stadio III ad alto rischio di recidiva dopo intervento chirurgico completo.

Il farmaco immunoterapico ha significativamente migliorato la sopravvivenza globale, con un tasso a 5 anni del 65,4% nel gruppo di pazienti trattati con ipilimumab e del 54,4% nel gruppo trattato con placebo. La sopravvivenza libera da metastasi a distanza è inoltre migliorata in modo significativo rispetto al placebo e ha registrato tassi a 5 anni del 48,3% e 38,9% rispettivamente nel gruppo con ipilimumab e con placebo.

”Nonostante l’intervento chirurgico, la maggior parte dei pazienti con melanoma in stadio III manifesta recidive della malattia e progressione metastatica, rafforzando il bisogno insoddisfatto di terapie sistemiche efficaci”,

ha affermato Alexander Eggermont, direttore generale del Cancer Institute Gustave Roussy a Villejuif (Francia). L’impatto di ipilimumab sulla

”sopravvivenza globale, sulla sopravvivenza libera da metastasi a distanza e libera da recidiva, osservato nello studio – ha concluso l’oncologo – offre ai medici nuove importanti conoscenze nel trattamento del melanoma”.