L’Ue riammette le farine animali. Ma non causavano la “mucca pazza”?

Pubblicato il 16 Agosto 2012 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

mucca pazzaBRUXELLES – Non abbiamo fatto in tempo a dimenticarla che il faro di allarme è tornato a lampeggiare: a 12 anni dalla crisi della mucca pazza l’Unione europea ha deciso di riammettere le farine animali, ovvero i mangimi prodotti con scarti di macelleria ai quali era stata attribuita l’origine dell’encefalite spongiforme.

Ma come, dopo anni e anni di allarme mucca pazza. Dopo averci riempito le orecchie con pareri di medici, veterinari, nutrizionisti e consulenti vari che ci informavano sull’inaffidabilità delle farine animali, ora che abbiamo imparato a leggere le etichette e a cercare solo carne rigorosamente controllata e proveniente dall’Europa, che succede? Il rischio è improvvisamente rientrato? Il morbo è stato debellato?

L’Unione Europea questa volta ci va cauta: mangimi con scarti animali si, ma solo da suini, pollame e pesci d’acquacoltura. Anche la comunità scientifica sembra essersi convinta che la colpa della pandemia fu nell’utilizzo di alcune carcasse infette. Ma i numeri dal 1986 ad oggi sono devastanti: 190 mila casi accertati nel mondo, e 225 morti ufficiali per la variante che attacca l’uomo. Due di loro furono registrati in italia.

L’Istituto superiore di sanità italiano ha confermato la tesi della comunità scientifica internazionale e il Consiglio nazionale dell’alimentazione francese ha espresso parere favorevole alla riapertura graduale segnalando come oggi le carni provenienti dal Sudamerica già contengano proteine animali. Ora la commissione guidata da John Dalli, fortemente contestata dagli animalisti per le sue scelte nel campo della clonazione animale e del trasporto dei capi destinati alla macellazione, ha deciso di aprire gradualmente alle “farine”.

Il dibattito, cominciato nel luglio 2010, volge al termine e la decisione potrebbe arrivare entro l’anno: dall’inizio del 2013, quindi la distribuzione delle farine animali potrebbe essere regolarmente consentita anche sul suolo europeo.

Saranno comunque vietate forme di cannibalismo: la farina di pollo sarà nutrimento solo per suini e viceversa. Koen Van Dyck, direttore generale della commissione Salute e consumatori, spiega: “Abbiamo valutato che con queste precauzioni non ci siano rischi per la riproduzione della variante umana del morbo di Jacob Kreutzberg”. Ma l’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa), parla di “modelli non sicuri al 100%”.