Mucca pazza, ecco come la malattia colpisce l’uomo

Pubblicato il 31 Gennaio 2011 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Persone relativamente giovani, che presumibilmente hanno mangiato carne di bovini colpiti dalla malattia della ”mucca pazza” e che mostrano disturbi psichiatrici, seguiti a breve distanza dalla comparsa di demenza e disturbi nei movimenti di braccia e gambe: sono queste le caratteristiche che permettono di distinguere le persone colpite dalla forma umana della malattia della mucca pazza e quelle colpite dalla classica malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd).

Quest’ultima colpisce infatti le persone anziane (in media 65 anni) e si manifesta con una demenza che peggiora progressivamente, accompagnata da disordini nei movimenti. La variante umana della malattia della mucca pazza è comparsa 14 anni fa in Gran Bretagna, dove è stata subito associata al consumo di carne di animali colpiti dall’Encefalopatia Spongiforme Bovina (Bse). La forma umana è considerata una variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd) ed il suo nome è stato ufficializzato come ”nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob” (vCjd) nel 1997, da un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet.

A scatenare la malattia nell’uomo è l’alterazione di una proteina naturalmente presente nell’organismo, chiamata prione. Dopo il notevole aumento dei casi della malattia sia nei bovini che nell’uomo, concentrato soprattutto fra il 1996 e i primi anni 2000, da qualche anno si registra un notevole rallentamento nella diffusione della malattia sia negli allevamenti e altrettanto rari sono i casi della forma umana. Nel luglio scorso il commissario europeo alla Salute, John Dalli, ha dichiarato che l’Europa è uscita vincente dalla lotta contro la malattia, che nel 2009 ha fatto registrare 59 casi negli allevamenti degli Stati membri. L’ultimo caso di Bse in Italia risale al 2008, in Piemonte, e il primo decesso nell’uomo è avvenuto nel 2002. Il secondo è avvenuto il 6 gennaio scorso, in una donna di 44 anni morta nell’ospedale di Livorno.