Obesità infantile, problemi cardiaci già nel primo anno di vita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Settembre 2017 - 05:58 OLTRE 6 MESI FA
Obesità infantile, problemi cardiaci già nel primo anno di vita

Obesità infantile, problemi cardiaci già nel primo anno di vita

ROMA – L’obesità infantile può mostrare segnali di problemi cardiaci già nel primo anno di vita, avverte uno studio.
I ricercatori hanno esaminato le ecocardiografie di più di 400 bimbi obesi e scoperto evidenti differenze nella struttura del cuore.
I bambini con un indice di massa corporea superiore a 30 avevano il cuore più grosso del 30% rispetto ai bambini di peso normale.
In particolare le ecocardiografie hanno mostrato l’ingrandimento e l’ispessimento del ventricolo sinistro che riceve sangue ossigenato dall’atrio sinistro attraverso la valvola mitralica, e lo pompa nell’aorta attraverso la valvola aortica.
Gli esperti affermano che i dati sono allarmanti, dimostrano che l’obesità in tenera età può avere un impatto durevole sulla struttura e la crescita del cuore del bambino.
Danni che potrebbero avere successivi effetti sulla salute, inclusa l’insufficienza cardiaca precoce.
I ricercatori dell’ospedale Constantin Opris di Baia Mare, in Romania, hanno anche scoperto che quasi tutti i bambini in sovrappeso, sono stati alimentati con il biberon anziché al seno e avvertono che il latte artificiale potrebbe portare all’obesità.
I risultati, presentati al Congresso europeo di Cardiologia a Barcellona e riportati dal Telegraph, hanno fatto un’altra serie di inviti ad affrontare la crescita del tasso dell’obesità a livello mondiale.
Il taso di obesità infantile è particolarmente alto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, scrive il Daily Mail. 
In entrambi i Paesi, negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale: quasi un bambino su tre è in sovrappeso o obeso e le cifre non sembrano rallentare.
Lo studio è stato condotto in Romania su 455 bambini obesi visitati nelle cliniche di cardiologia.
La Romania ha i tassi di obesità più bassi dell’Unione europea, con solo il 9,4% degli adulti classificati come obesi. Molto basso soprattutto rispetto al circa 35,7% degli adulti considerati obesi negli USA e il 24,9% del Regno Unito.
Tam Fry, che lavora al National Obesity Forum nel Regno Unito, ha dichiarato al Telegraph: “Quando l’obesità aggrava la salute cardiaca di un bambino, dovrebbe suonare un campanello d’allarme”.
“Questi bambini obesi rumeni potrebbero morire prima dei loro genitori o soffrire di malattie permanenti, e i nostri non fanno eccezione”.