Osteoporosi, italiano l’esame non invasivo che “fotografa” le ossa

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2016 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Osteoporosi, italiano l'esame non invasivo che "fotografa" le ossa

Osteoporosi, italiano l’esame non invasivo che “fotografa” le ossa

UDINE – Osteoporosi, una ricercatrice di Udine inventa uno strumento diagnostico non invasivo per individuare chi è a rischio. La ricercatrice si chiama Francesca Cosmi, è laureata in ingegneria meccanica, ha fatto un dottorato di ricerca al Politecnico di Milano ed  è professore associato all’università di Trieste.

Cosmi ha messo a punto Bestest (Bone elastic structure test), uno strumento diagnostico che elabora radiografie in grado di mostrare e quantificare le alterazioni della struttura ossea dovute all’osteoporosi. 

Come funziona lo ha spiegato la stessa professoressa Cosmi a Fabiana Dallavalle del Messaggero Veneto: 

“Pensiamo alla torre Eiffel, con la sua architettura intricata che ricorda quella della struttura interna dell’osso. Se potessimo smontare le travi che la compongono e le rimontassimo poi a casaccio… otterremmo una struttura che ha la stessa densità dell’originale ma che non potrebbe mai stare in piedi. Il Bestest elabora le radiografie acquisite in corrispondenza delle nocche di indice, medio ed anulare della mano non dominante, ottenute mediante un apparecchio radiologico portatile operante a dosi bassissime di radiazione (…). Queste immagini diventano il punto di partenza per una serie di simulazioni, grazie alle quali in pochi secondi è testato il comportamento meccanico della micro-struttura ossea specifico del paziente. (…) La maggior parte delle fratture si verifica in donne in post-menopausa e in uomini anziani che attualmente vengono considerati a rischio moderato, da cui la necessità di considerare anche qui il rischio di frattura ossea che non è legato a cali di densità ma ad alterazioni della micro-architettura interna. Un test consigliabile dai 50 anni in su”.

Cosmi ricorda però che la prevenzione, soprattutto nel caso dell’osteoporosi (ma non solo), è fondamentale: per questo in circostanze particolari, come giovani che soffrono di celiachia, tiroidismo o anoressia, il Bestest può offrire un valido strumento anche molto prima dei 50 anni.