Roma, manca sangue negli ospedali: meno 250 sacche. Per ora ci pensa la banca nazionale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2017 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA
Roma, manca sangue negli ospedali: meno 250 sacche. Per ora ci pensa la banca nazionale

Roma, manca sangue negli ospedali: meno 250 sacche. Per ora ci pensa la banca nazionale

ROMA – Roma, manca sangue negli ospedali: meno 250 sacche. Per ora ci pensa la banca nazionale. L’aumento dei casi di febbre Chikungunya nel Lazio e a Roma sta creando una emergenza sangue in città. L’Istituto superiore di sanità ha deciso la sospensione delle donazioni a Roma Sud ed Est: non esiste un test che permetta di riconoscere il virus nel sangue, per questo è rischioso far donare persone che potrebbero essere infettate senza saperlo. “Sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi), 6 a Roma – fa sapere la Regione Lazio -. Di questi 17, dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi”.

Per Roma, a causa del blocco parziale delle donazioni, si prevede una carenza di 200-250 sacche di sangue nei prossimi giorni, una quantità paragonabile ad una maxi-emergenza, che saranno fornite dalle altre regioni secondo le indicazioni e i criteri stabiliti dal Piano strategico nazionale per le maxi-emergenze. Il documento, approvato lo scorso, anno prevede che ogni regione abbia una scorta di sangue dedicata, da utilizzare in caso di eventi come terremoti o incidenti con molti feriti. (Fabio Rossi, Il Messaggero)

La malattia virale, portata dalle zanzare tigre infette, si è manifestata soprattutto nella cittadina sul litorale a sud di Roma. Ma anche nella Città Eterna i casi salgono di numero. Con forti dolori articolari, febbre alta e in un secondo tempo pustole, non è mortale, ma può diventare pericolosa in soggetti deboli, come bambini o anziani. “Siamo molto preoccupati per la situazione Chikungunya, il Comune di Roma proceda subito alle disinfestazioni – dice il ministro Lorenzin -. E’ passato troppo tempo dalla prima richiesta di intervento da parte della Asl, che risale al 7 settembre”.

In serata è arrivata la decisione del Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità: sospese le donazioni di sangue nel territorio della Asl Roma 2 (la metà sud ed est della città, 1 milione di abitanti), come già deciso ad Anzio. Nel resto del Lazio, al sangue raccolto sarà applicata una quarantena di 5 giorni, se il donatore ha soggiornato nei due Comuni colpiti. Nel pomeriggio, il Campidoglio fa sapere che la sindaca ha firmato l’ordinanza “per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non solo su suolo pubblico, ma anche su quello privato”.

“Non c’è stato alcun ritardo”, dice Pinuccia Montanari, assessore all’Ambiente del Comune, “procediamo a effettuare tutti gli interventi necessari, sia larvicidi che adulticidi (su larve e esemplari adulti di zanzare, ndr), in tutte le aree urbane nelle quali si sono verificati i casi notificati dalle Asl. I prodotti utilizzati sono a bassissima tossicità, non irritanti e a bassa persistenza ambientale”. La Regione aveva prima sottolineato che la Asl Roma 2 anche oggi aveva sollecitato la disinfestazione al Comune, e che “è stata attivata un’azione quotidiana di monitoraggio, con la richiesta di supporto all’Istituto Superiore di Sanità, per verificare le azioni messe in campo dai Comuni e i risultati”.