Sepsi e meningite, test salvavita da dicembre a Milano

Pubblicato il 6 Ottobre 2011 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Un prelievo di 3 millilitri di sangue venoso per scoprire, in poche ore invece che in giorni, la ‘carta d’identita” genetica del batterio killer che sta minacciando la vita del bebè. Per la diagnosi precoce di sepsi e meningite nel neonato e nel lattante, al Policlinico di Milano è in arrivo un test salvavita. La tecnologia, del valore complessivo di circa 100 mila euro, sarà disponibile dal 1 dicembre presso l’Unità operativa complessa di Pediatria 1 della Clinica De Marchi-Fondazione Policlinico. “E’ uno strumento che offriamo per primi in Lombardia e in generale in Nord Italia”, precisa in un incontro con la stampa Susanna Esposito, a capo della Uoc. Il servizio sarà attivato dall’Irccs di via Sforza grazie alla generosità dei 120 ospiti – fra cui numerosi volti noti – che parteciperanno a una cena benefica organizzata dalla Onlus Amici del bambino malato (Abm), in programma per stasera alle 20.30 dal Salumaio di Montenapoleone. Per l’occasione, alcune fra le griffe più glamour del quadrilatero della moda milanese hanno messo a disposizione articoli che gli invitati potranno acquistare partecipando a un’asta silente: la loro offerta sarà messa in un’urna, da cui si estrarrà quella vincente.

Al ‘parco macchine’ della De Marchi si aggiungerà così “uno strumento preziosissimo – spiega Esposito – che ci consentirà di superare uno dei problemi maggiori che si incontrano nell’affrontare una sepsi (presenza persistente di batteri nel sangue) e una meningite, ovvero il tempo di identificazione dei germi ‘invasori’. In mezza giornata al massimo – stima la pediatra – sarà possibile codificare il Dna del batterio responsabile, contro i 3-4 giorni necessari con le tecniche tradizioniali che fra l’altro rischiano di produrre falsi negativi”. Soprattutto in caso di infezioni gravi come quelle ‘stanate’ dal nuovo test ultra-rapido, il tempo è vita: “Una volta fatta la diagnosi, “sarà possibile avviare immediatamente la terapia antibiotica più indicata per il caso specifico”.