Sigarette vietate a tutti i nati dopo il 2000: proposta choc dei medici inglesi

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2014 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA
Sigarette vietate a tutti i nati dopo il 2000: proposta choc dei medici inglesi

Sigarette vietate a tutti i nati dopo il 2000: proposta choc dei medici inglesi

LONDRA – Vietare la vendita di sigarette a tutti quelli nati dopo l’anno 2000. E’ la proposta shock avanzata dalla British Medical Association: un’idea tanto folle, quanto impraticabile ma che servirebbe, secondo i medici inglesi, a creare “la prima generazione di non fumatori”.

Se è vero che il fumo di sigarette uccide ogni anno 5,4 milioni di persone è altrettanto vero che il proibizionismo ha sempre storicamente prodotto effetti più distorsivi della piaga in sé. Il dubbio, quindi, che l’idea oltre che discutibile possa rivelarsi pure dannosa, è lecito. Alex Sagarosa, per il Venerdì di Repubblica, è andato a chiederlo a Roberta Pacifici, che dirige l’Osservatorio su fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità italiano.

Il primo dato certo, spiega Pacifici, è che

“Si creerebbe una discriminazione insostenibile: dal 2018 ci sarebbero adulti che possono acquistare tabacco e altri no. In secondo luogo alimenterebbe il mercato nero.

“Credo che fallirebbe come le altre esperienze proibizioniste. Le scorciatoie servono a poco, il fumo si batte culturalmente, per esempio chiedendo ai media di smettere di promuoverlo.”

L’unica soluzione perseguibile, spiega ancora Roberta Pacifici, è quella di aumentare drasticamente il prezzo delle sigarette e pure del tabacco sfuso, largamente usato tra i giovani.

Ma su quelle entrate, si sa, lo Stato ci guadagna e non ha alcun interesse a far calare le vendite. Mera illusione anche questa, secondo la Pacifici, se si calcola che

“Dei 10 miliardi circa di accise, 7,5 se ne vanno in cure mediche per i fumatori, senza calcolare i danni sociali da morti, malattie e invalidità”.

Insomma il 75% di quei guadagni viene letteralmente bruciato in cure mediche per i fumatori. Bisogna senz’altro puntare sulle campagne di disincentivazione al fumo, specie tra i più giovani:

“Il 57 per cento dei fumatori attuali ha cominciato prima dei 17 anni, e più tempo uno fuma più è difficile che smetta. Purtroppo le attuali campagne antifumo, tutte basate sui danni alla salute, servono a convincere gli adulti, ma non arrivano ai giovani. E anche le conferenze antifumo nelle scuole, lo dico con amarezza, avendone fatte tante, sembrano poco utili. Per i giovani servirebbe l’esempio di coetanei leader non fumatori, e far cessare la pubblicità occulta nei media”.