Una risata può costargli la vita: la malattia di Bradley, 7 anni

Pubblicato il 22 Novembre 2011 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Bradley Burhouse

HUDDERFIELD – Ha sette anni, ma non può ridere né agitarsi, altrimenti il cuore inizierebbe a battergli a 200 battiti al minuto, finendo per ucciderlo.

E’ il destino di Bradley Burhouse, bambino inglese con un cuore che corre tre volte oltre la norma. Una condizione cardiaca rara, che non gli permette di fare tante cose normali per tutti i bambini della sua età.

Bradley deve stare sempre calmo, controllato. Non può fare alcuna attività fisica e neppure ridere onde evitare il rischio di un infarto. Non può neppure giocare al parco con i suoi fratelli Jack, Dalton e Maddison, di 14, 12 e 6 anni.

La colpa di tutto questo è una tachicardia ventricolare che gli è venuta dopo un collasso che l’ha colpito l’anno scorso. Il cuore di Bradley corre normalmente a 120-200 battiti al minuto, oltre il doppio del battito di una persona sana.

La tachicardia ventricolare è  un’aritmia caratterizzata da una frequenza ventricolare superiore ai 100 battiti al minuto, con conseguenze anche sul flusso sanguigno. Ci sono medicine e operazioni che possono correggere il difetto, che però in certi casi è risultato fatale proprio nei bambini.

Se le condizioni peggiorano, infatti, il cuore può andare in fibrillazione ventricolare, una condizione per cui cervello e muscoli non ricevono più sangue dal cuore.

Bradley, scrive il Daily Mail, verrà presto sottoposto a diversi esami medici nelle prossime settimane, e poi si derciderà se dovrà essere operato.