Studio francese: “I topi che mangiano mais Ogm muoiono quasi tutti di tumore”

Pubblicato il 19 Settembre 2012 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

CAEN (FRANCIA) – I topi alimentati con il mais geneticamente modificato della Monsanto sviluppano più tumori di quelli che non vengono nutriti con questo mais. A dirlo è uno studio dell’Università di Caen, in Francia, pubblicato sul bollettino “Food and Chemical Toxicology”.

Secondo il team di ricercatori coordinati da Gilles-Eric Seralini, i topi da laboratorio alimentati con il masi NK603, una varietà geneticamente modificata per sopportare il diserbante Roundup, sono morti prima di altri a cui questo mais non era stato dato.

I dati vanno però presi con il beneficio del dubbio, dal momento che lo stesso team di ricerca è noto per le sue critiche mosse in passato agli ogm. Seralini faceva parte di un gruppo che nel 2009 diffuse l’allarme per la salute sull’uso degli Ogm sulla base di uno studio sui ratti di durata inferiore.

Questa volta però la ricerca è durata per due anni. I dati dei ricercatori di Caen mostrano che i topi che hanno consumato ogm hanno riportato tumori alla mammella e gravi danni al fegato e ai reni.

Il 50% degli esemplari maschi e il 70% delle femmine sono morti prematuramente, rispetto al 30% dei maschi e al 20% delle femmine del gruppo di controllo.

Lo studio arriva al Parlamento Europeo. Dopo lo studio di Seralini il vicepresidente della commissione Agricoltura all’europarlamento, il verde francese Josè Bové, ha chiesto di sospendere subito il rilascio di autorizzazioni per le coltivazioni di varietà di masi geneticamente modificato e per l’imprtazione di mais o soia transgenica.

”Non abbiamo ancora preso visione dello studio, ha detto il portavoce del commissario Ue alla salute John Dalli, ma sicuramente lo sottoporremo all’esame dell’agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) per trarne eventuali conseguenze”.

Lo studio francese potrebbe riaprire la discussione sulla tesi finora sostenuta ufficialmente da Bruxelles, cioè che i prodotti transgenici finora esaminati sono innocui. Una tesi che però è già stata contestata da alcuni Paesi, come la Francia, dove è stata adottata una clausola di salvaguardia per impedire la coltivazione del Mon 810 sul suo territorio.