Sangue infetto e trasfusioni con virus Hiv o epatite? Inchiesta a Roma

Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Centoventimila persone contagiate. Quattromila morti. Questi i numeri contenuti nella denuncia che ha portato a un’inchiesta a Roma sul sangue infetto. Il procedimento, al momento senza indagati o ipotesi di reato, prende in esame la diffusione tramite emoderivati od immunoglobuline di virus come l’epatite C o l’Hiv. La Procura di Roma ha avviato una indagine sulla base di un esposto presentato dall’associazione Itm New Day – Insieme a tutela del malato sul cosiddetto ”sangue infetto”.

Secondo la denuncia, ora all’attenzione del procuratore aggiunto Leonardo Frisani, la questione riguarda oltre 120mila persone “contagiate” e più di 4 mila decedute. Gli accertamenti avviati ora a Roma affidati ai carabinieri del Nas e non e’ escluso che inquirenti affidino una consulenza medico-legale per tentare di definire il fenomeno.

Nell’esposto presentato da Itm si afferma che “da una stima si calcola che in Italia sono oltre 200mila le persone che hanno contratto la malattia dell’epatite C di cui 14mila tramite dialisi, 11mila da trapianto e 75mila da trasfusione di sangue, emoderivati ed immunoglobuline infettate”.

La denuncia, inoltre, fa riferimento anche all’inchiesta, nata a Trento e poi trasferita a Napoli, sul plasma contaminato che risale agli inizi degli anni ’90. “Nessuno ad oggi – è detto nell’esposto – è stato condannato penalmente nonostante sulla base dei documenti e degli accertamenti si sia scoperto che sono coinvolti nella presente questione esponenti politici, dirigenti e funzionari ministeriali e case farmaceutiche”.