Tumori incurabili “triplo negativi”: dallo studio dei geni le possibili terapie

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I tumori “triplo negativi” o Tnbc non rispondono a nessuna cura. Il numero di donne colpito è passato a 6mila dalle 4mila di appena 5 anni fa. Così mentre i tumori diventano sempre più curabili, specialmente se diagnosticati per tempo, la ricerca è riuscita a compiere un passo avanti nello studio degli incurabili “triplo negativi”. I ricercatori hanno scoperto che i Tnbc si dividono in 6 sottogruppi, ognuno dei quali legato ad un gene o ad una mutazione che se colpito in maniera mirata può offrire una cura valida.

Angelo Di Leo, responsabile dell’oncologia medica dell’ospedale Sandro Pitigliani di Prato, ha detto: “Il cancro della mammella è il tumore più frequente nelle donne e rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono il genere femminile. Circa il 15% di quelli al seno sono “triplo negativi”, chiamati così perché non esprimono tre particolari fattori e di conseguenza non rispondono alle cure mirate, sono particolarmente aggressivi, associati a metastasi e recidive”.

I ricercatori ora stanno studiando i geni per individuare terapie mirate. I geni che sarebbero responsabili dell’aggressività di questi tumori e della loro velocità di proliferazione sono il Pi3k e il Rankl e alcuni farmaci in grado di inibire le loro proprietà tumorali sono in fase di studio. Un altro obiettivo dei ricercatori è il gene della proteina p53, che innesca suicidio delle cellule malate. Modificando questa proteina si potrebbe ottenere un arresto della diffusione della malattia. Ma, come precisa Di Leo, tutte le terapie sono in fase di sperimentazione circa la loro efficacia.