YOUTUBE Igiene intima: così ci si puliva con le bacchette

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2016 - 06:14 OLTRE 6 MESI FA
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SHANGHAI – La pulizia intima prima che inventassero la carta igienica: in una latrina sulla Via della Seta in Cina, alcuni archeologi hanno ritrovato delle bacchette utilizzate per l’igiene personale, risalenti al 111 a.C.  Ma sulle bacchette gli scienziati hanno anche scoperto delle uova di parassiti intestinali che fanno pensare a una diffusione della parassitosi in tutto il mondo.

La Via della Seta ha rappresentato il flusso di ricchezza tra il mondo orientale e occidentale ma la nuova scoperta, dunque, rivela che è stata responsabile dello scambio di malattie infettive. Gli archeologi hanno esaminato le feci di cui erano rimaste tracce su bacchette utilizzate per pulire il fondoschiena, da persone vissute tra il 111 a.C e il 109 d.C., hanno trovato uova provenienti da quattro specie di vermi parassiti.

Sembra che almeno uno di questi, potrebbe essersi diffuso lungo la Via della Seta, da un luogo che si trovava ad almeno 1.000 miglia di distanza. Lo studio afferma che mentre i viaggi in tutto il mondo hanno reso più facile il diffondersi delle malattie infettive, il problema esiste già da un migliaio di anni. Piers Mitchell, un antropologo della University of Cambridge, che ha condotto lo studio, ha detto:”Fino ad ora non vi è stata alcuna prova che la Via della seta fosse responsabile della diffusione di malattie infettive”. “Potrebbero invece essersi diffuse tra la Cina e l’Europa attraverso l’India al sud o dalla Mongolia e la Russia al nord”.

L’antica latrina è stata trovata nelle rovine di Xuanquanzhi, nel Bacino Tamrin nel nord ovest della Cina, vicino alla vasta distesa di sabbia del deserto di Taklamakan. Xuanquanzhi si ritiene sia stata una stazione di ricambio sulla Via della Seta, diventata di rilievo durante la dinasta Han, in Cina, che regnò tra il 202 a.C. – 220 d.C. Il sito era un punto molto conosciuto tra i viaggiatori per cambiare i cavalli e consegnare le lettere.

Commercianti, esploratori, soldati e funzionari governativi, viaggiavano lungo il percorso verso il Medio Oriente e il Mediterraneo prendendo le merci molto richieste in Occidente.

Nel corso dello scavo a Xuanquanzhi, Mitchell e i suoi colleghi, la cui ricerca è stata pubblicata sul Journal of Archaeological Science Report, hanno scoperto nella latrina delle bacchette utilizzate per l’igiene personale e un’estremità era avvolta da un panno per pulire l’ano dalle feci.

Attraverso il microscopio, i ricercatori hanno analizzato le feci ed hanno rilevato le uova di ascaridi, tricocefali, tenia e opistorchis.

L’opistorchiasi (ex clonorchiasi), può causare dolori addominali, diarrea, ittero e cancro al fegato, solitamente è presente nelle zone paludose, nei fiumi.

Xuanquanzhi, accanto al deserto Talkamakan, era una zona troppo arida per consentire al parassita di riprodursi e diffondersi. Potrebbe, invece, essere arrivato da almeno 953 miglia di distanza e le specie più diffuse erano nella provincia di Guandong, a 1.242 miglia di distanza.

Mitchell ha affermato:”Trovare la prova di questa specie nella latrina indica che un viaggiatore era arrivato fin qui da una regione della Cina con molta acqua, dove il parassita era parecchio diffuso”.

“Ciò dimostra, per la prima volta, che i viaggiatori lungo la Via della Seta, in passato, erano sicuramente responsabili della diffusione di malattie infettive”.

La latrina è stata ritrovata nel 1992 da archeologi cinesi.

Dopo 2000 anni, ha affermato Mitchell, la maggior parte delle feci era decomposta ma sono stati ugualmente in grado di rilevare piccoli campioni secchi sul panno delle bacchette.

Ha detto al MailOnline: “Il percorso ha agito come vettore per la diffusione del parassita, in un certo senso la Via della Seta ha trasferito le malattie in altri continenti in breve tempo e a enormi distanze; ora siamo sicuri che i viaggiatori oltre alla seta e varie merci, portassero anche altro”.