Birra, ricetta più antica al mondo: 5mila anni e viene da…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Maggio 2016 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Fornelli, imbuti, pentole cinesi che risalgono a 5.000 anni fa, forniscono indizi sulla ricetta della birra più antica del mondo aromatizzata con gigli e yam (patate dolci). Intorno al 2000 a.C. – secondo la leggenda – in quella che è più nota come casa del tè, un imperatore cinese mentre beveva acqua miscelata con alcune foglie, soffiò sul bicchiere e nacque la bevanda.

Ma ora sembra che i cinesi possano vantarsi di essere stati i primi a bere un tipo molto diverso di birra: alcuni scienziati, infatti, hanno scoperto quella che potrebbe essere la prova della più antica ricetta della bevanda e che farebbe risalire il suo consumo a ben 5.000 anni addietro.

Jiajing Wang e altri colleghi della Stanford University hanno esaminato dei reperti rinvenuti in Cina utilizzando un inedito metodo di analisi:

“I nostri dati forniscono la prima prova diretta della produzione di birra in Cina, dimostrando che una tecnica di preparazione avanzata, risale a 5.000 anni fa”.

La ricetta era a base di orzo, gigli e patate dolci. I reperti sono stati rinvenuti a Mijiaya, un sito archeologico nei pressi di un affluente del fiume Wei a nord della Cina:

“Grazie a un metodo sviluppato di recente, è la prima volta che si è in grado di identificare la presenza di orzo in reperti archeologici cinesi”. La prova fa pensare che “il popolo Yangshao produceva una birra con speciali strumenti e aveva conoscenza per verificare la temperatura”.

La cultura Yangshao era una cultura Neolitica ed è esistita lungo il Fiume Giallo dal 5000 a.C. circa al 3000 a.C. Le macchie gialle sulle pentole, imbuti e anfore hanno mostrato che gli utensili erano utilizzati per la produzione, il filtraggio e la conservazione della birra. I ricercatori hanno utilizzato un recente tipo di analisi per studiare grani di amido e fitoliti – strutture microscopiche fatte di silice – dall’interno dei reperti, che hanno rivelato la presenza di semi di miglio, orzo, un tipo di grano chiamato “lacrime di Giobbe” e tuberi.

Alcuni grani di amido avevano anche dei segni di maltaggio (lavorazione per trasformare gli amidi in zuccheri semplici) e di ammostamento, che fanno pensare al processo di fermentazione. I ricercatori hanno analizzato alcuni reperti con la cromatografia, al fine di individuare la presenza di ossalato, sottoprodotto della produzione della birra.

La Cina, sulla fermentazione ha una tradizione antichissima e c’è prova di una bevanda a base di riso che risale a 9.000 anni fa. I ricercatori hanno anche concluso che grazie ai reperti, l’orzo potrebbe essere stato utilizzato per produrre birra ben 1.000 anni prima di quanto si pensasse.

“La produzione della birra può aver motivato il trasferimento delle coltivazioni d’orzo dall’Eurasia Occidentale nella pianura centrale della Cina, ben prima che il cereale diventasse parte della sussistenza agricola 3.000 anni dopo”.