Catastrofi, i 7 eventi cancella umanità (Oxford): atomica…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2016 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
Catastrofi, i 7 eventi cancella umanità (Oxford): atomica...

Catastrofi, i 7 eventi cancella umanità (Oxford): atomica…

ROMA – Catastrofi, i 7 eventi cancella umanità (Oxford): atomica… Guerra termonucleare, intelligenza artificiale, mutamento climatico, pandemia sistemica, pandemia naturale, supervulcani, asteroidi e comete: un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford ha mappato le catastrofi che potrebbero uccidere almeno il 10% della popolazione mondiale, isolando 7 eventi principali.

Concorrono l’azione sconsiderata dell’uomo in grande percentuale come il rovesciamento in senso apocalittico delle conquiste di cui è più orgoglioso, pesano eventi naturali contro cui restiamo inermi, giocano un ruolo imponderabile i movimenti astrali sottoposti a leggi per ora imperscrutabili. Laddove un calcolo è possibile, il rischio è quantificabile: è il contenuto dello studio “Global Catastrophic Risks 2016” (di cui riferisce Enrico Marro sul Sole 24 Ore).

Guerra termo-nucleare. Gli effetti di una guerra atomica oggi sarebbero più contenuti rispetto agli anni della minaccia nucleare della Guerra Fredda tra il blocco comunista e quello americano, quando gli arsenali straripavano di testate (il lancio di 4mila avrebbe causato una polvere di detriti così spessa da oscurare il sole fino ad abbassare le temperature di 8 gradi). Oggi lo scenario più a rischio è la faglia indo-pakistana: “I nostri calcoli mostrano che la produzione mondiale di grano, riso, mais e soia precipiterebbe di una quota compresa tra il 10% e il 40%”, dicono a Oxford spiegando gli effetti di questo eventuale inverno radioattivo.

Intelligenza artificiale. Il pericolo si porrà al momento in cui avremo costruito macchine pensanti più intelligenti di noi. Le stime degli scienziati fissano al 2050 il 50% di possibilità che siano i robot a condurre noi e non viceversa, cioè che l’intelligenza artificiale superi quella umana. Spaventa il 7% di possibilità messo nel rapporto a indicare ricadute “estremamente brutte” per l’uomo.

Cambiamento climatico. Le conclusioni del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici dicono che: “I rischi di un mutamento climatico sono considerati da “alti” a “molto alti”, con temperature globali in aumento di quattro gradi centigradi o più rispetto ai livelli preindustriali. L’impatto sarebbe pesante, con l’estinzione di alcune specie, enormi rischi per la sicurezza alimentare sia a livello globale che regionale, e la combinazione di alte temperature e umidità che comprometterebbero le normali attività umane”. Scenari: 6 gradi in più rispetto all’epoca pre-industriale è un’eventualità che ha il 3% di possibilità con basse emissioni, il 10% con emissioni medio-alte.

Pandemia epidemica e naturale. Sviluppo biotecnologico (sequenziazione e sintesi dei geni) e bioterrorismo vanno a braccetto. I virus prodotti dall’uomo (anche per errore) possono condurre a disastrose pandemie artificiali: il famigerato virus H1N1, quello della febbre aviaria, fu la malsana creatura di un incidente di laboratorio.

Per ora fa più paura il contagio da virus naturali: peste, vaiolo, Aids, hanno causato perdite enormi. Va detto che nemmeno il più letale dei virus ha mai ucciso più del 5% del genere umano, se può essere una consolazione.

Supervulcani. L’eventualità di eruzione catastrofica è considerata possibile ogni 35/50mila anni. 70mila anni fa la più violenta: l’eruzione del vulcano Toba oscurò il sole abbassando la temperatura del globo di 3/5%, estinguendo diverse specie di piante e animali, la percentuale di umani sopravvissuti fudel 4% (4mila su 100mila).

Asteroidi e comete. La conquista di una porzione trascurabile dello spazio non ci deve far dimenticare i rischi che vengono dal mondo intergalattico.

Circa 66 milioni di anni fa, un asteroide di circa 10 chilometri di diametro colpì in pieno il territorio del futuro Messico, provocando tra l’altro l’estinzione dei dinosauri. Il rischio che succeda un’altra volta è però per fortuna limitato. Il sistema di monitoraggio della Nasa ha mappato oltre il 90% degli asteroidi di diametro superiore al chilometro. E la possibilità che nei prossimi 100 anni un grande asteroide colpisca la Terra con effetti catastrofici è appena una su 1250. (Enrico Marro, Il Sole 24 Ore)