Il sogno lucido elimina gli incubi, puoi programmare solo cose belle. Gli scienziati discutono se è giusto

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 4 Agosto 2010 - 10:58| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

Presagio, manifestazione di demoni o semplice manifestazione del proprio subconscio? Affascinante, e spesso terrificante, il sogno è da sempre un mistero per l’uomo, e diverse sono le teorie che riguardano la sua importanza e la sua natura. Scientificamente il sogno si manifesta nella fase REM del sonno, fase caratteristica dei mammiferi  e degli uccelli, e rappresenta la manifestazione del subconscio, che travolge con le emozioni il nostro io,  lasciando emergere ansie e paure nascoste, e rielaborando ricordi e situazioni già vissute.

Se un sogno piacevole aiuta il sonno e dona riposo, al contrario un incubo alimenta le nostre ansie e può influenzare non solo la qualità del sonno, ma anche la qualità della nostra vita da svegli. Ma se il sogno è una manifestazione inconscia, cosa fare quando un incubo invade le nostre notti? Come prendere il controllo, in un mondo dove la perdita di controllo sulle nostre emozioni ci domina? Queste sono le domande a cui gli scienziati stanno rispondendo con la pratica del “sogno lucido”, dove l’onironauta viene guidato nella dimensione del sogno, in modo da essere cosciente e deciderne la trama e gli scenari.

Il sogno lucido costituisce una vera e propria terapia per tutte quelle persone affette da P.T.S.D, disturbo post-traumatico da stress, che nel sogno rivivono di continuo le situazioni traumatiche che hanno portato all’insorgere della malattia. Ad occuparsi dello sviluppo della terapia è Il dottor Barry Krakow, fondatore del centro P.T.S.D. Sleep Clinic alla Maimonides Sleep Arts and Sciences, che si occupa della ricerca scientifica sugli incubi. La tecnica consiste nel guidare l’onironauta al sogno, e si cerca di trasformare l’intero scenario, per trasformare l’incubo in un sogno del tutto nuovo. Il procedimento comincia quando il paziente è sveglio, e la sua mente viene predisposta ad immaginare ciò che vorrà sognare, e di conseguenza guidata.

La tecnica è stata accolta nello scetticismo da terapisti come la dottoressa Jane White-Lewis, psicologa di Guilford, nel Connecticut, che sostiene che gli incubi siano “un’esperienza di sogno disturbato che striscia, morde e ammala la nostra anima”, ed in quanto tali rappresentano un disagio che va affrontato nel sogno, per quanto terrificante esso sia. Scappare da un incubo e manipolarlo comporta scappare da una situazione di disagio inconscia, dunque l’incubo non va soppresso e sostituito, ma studiato e rielaborato da sveglio, in modo da poter curare le cause del disagio, e non la semplice manifestazione del sintomo.

Sebbene il sogno lucido nasca come una terapia clinica di un disturbo medico grave, questa tecnica potrebbe essere insegnata a chiunque per controllare il proprio sogno. Tutti potremmo scegliere cosa sognare e gli incubi sarebbero per sempre debellati. Ma sarebbe giusto? Questo è un interrogativo che suscita controversie non solo nel campo medico, ma anche storico, artistico, filosofico ed antropologico.

Il sogno e l’incubo hanno sempre costituito una forma di ispirazione e di stimolo, scuotono gli animi, spingono ad una continua ricerca ed alla comprensione del sé e del proprio inconscio, e sono spesso manifestazione violenta delle emozioni che la coscienza placa e governa. Nell’incubo si dà libero e inconsapevole sfogo al proprio io, alle proprie emozioni, ai propri istinti e a tutti quegli aspetti della nostra personalità che potremmo conoscere solo analizzando ciò che sognamo. Debellando l’incubo, e governando il sogno, non rischiamo dunque di debellare anche parte noi stessi?