Miles Soloman, lo studente di 17 anni che corregge la Nasa: ha trovato l’errore e…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA
Miles Soloman, lo studente di 17 anni che corregge la Nasa: ha trovato l'errore e...

Miles Soloman, lo studente di 17 anni che corregge la Nasa: ha trovato l’errore e…

LONDRA – Ha individuato un errore nei sensori installati dalla Nasa sulla Stazione spaziale internazionale durante una lezione di fisica e ha scritto all’agenzia americana perché venissero corretti. Non parliamo di un professore, ma di uno studente inglese di appena 17 anni. Miles Soloman, che frequenta la Tapto school di Sheffield, si è accorto che i sensori registravano falsi dati e ha segnalato l’errore alla Nasa, che lo ha invitato a lavorare personalmente alla correzione.

Ilaria Betti sul quotidiano Huffington Post scrive che il giovane Miles Soloman e altri suoi compagni di classe hanno preso parte al progetto TimPix, che studia l’impatto delle radiazioni spaziali sugli esseri umani, e si è accorto che qualcosa non andava:

“Il programma consente l’accesso ai dati registrati dalla stazione spaziale durante i sei mesi di soggiorno a bordo dell’astronauta Tim Peake. Le radiazioni sono monitorate dai rilevatori Timpix, connessi a dei computer e che regolarmente mandano informazioni alla Terra. Il compito di Soloman e degli altri compagni era quello di studiare e analizzare questi dati, tradotti in un’enorme griglia Excel, e di classificarli per livello di energia.

È stato allora che Soloman si è accorto dell’errore, notando un livello di energia troppo basso in alcuni casi. Il suo insegnante di fisica, James O’Neill, ha raccontato: “Stavamo discutendo tutti insieme dei dati quando all’improvviso è saltato fuori dicendo: ‘Perché qui c’è un’energia pari a -1?”. Il giovane si era accorto che quando i sensori non riuscivano a catturare alcuna radiazione, registravano un dato negativo. Ma Soloman ha fatto notare al suo professore che non è possibile avere energia negativa”.

Il giovane studente e il suo professore hanno così contattato la Nasa via mail e la risposta non si è fatta attendere:

“Ora potrò dire ai miei amici: ‘Ho mandato una mail alla NASA e loro hanno dato uno sguardo ai grafici che ho fatto'”, si è vantato in un’intervista Soloman. In realtà, il suo più grande desiderio è lavorare nel campo della scienza e l’agenzia statunitense rappresenta un sogno: “Non sto cercando di provare che la NASA faccia degli errori. Voglio lavorare con loro e imparare da loro”.