Notte di San Lorenzo, cosa sono le stelle cadenti e come nasce la tradizione del 10 agosto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Agosto 2018 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
notte di san lorenzo

Notte di San Lorenzo, cosa sono le stelle cadenti e come nasce la tradizione del 10 agosto

ROMA – La notte tra il 10 e l’11 agosto, più nota come notte di San Lorenzo, tutto il mondo sarà con gli occhi all’insù per vedere lo straordinario fenomeno delle Perseidi, le stelle cadenti. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Quest’anno sarà ancora più facile esprimere un desiderio perché ci sarà una luna calante, per cui le stelle saranno molto più visibili anche in città.

Perché guardiamo le stelle cadenti solo nella notte di San Lorenzo

Ad agosto in effetti si assiste a un aumento delle stelle cadenti nei nostri cieli, un fenomeno legato in questo caso all’incontro con lo sciame meteorico delle Perseidi, la scia di detriti lasciata lungo il suo corso dalla cometa Swift-Tuttle. Un corpo celeste che torna regolarmente a incrociare l’orbita terrestre: l’ultima volta è accaduto nel 1992, e per molti di noi è stata l’ultima occasione per un incontro ravvicinato, visto la prossima è prevista solamente per il 2126. Sin dai tempi antichi, l’arrivo delle Perseidi provoca il fenomeno spettacolare di un’autentica pioggia di stelle cadenti, ben visibile nel periodo estivo fino circa al 20 agosto. Il picco, la giornata in cui incrociamo la parte più densa della scia di detriti, oggi arriva intorno al 12 agosto (quest’anno in particolare si prevede che il picco arriverà dall’11 al 13), ma è stato calcolato che in passato (a causa del fenomeno noto come precessione degli equinozi) avvenisse il 10, esattamente in corrispondenza con quella che è diventata nota come notte di San Lorenzo.

Perché si chiama “Notte di San Lorenzo”

Nell’agosto del 258 l’imperatore Valeriano emanò un editto secondo il quale i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere tutti mandati a morte. L’editto fu eseguito immediatamente a Roma. Papa Sisto II fu ucciso il 6 agosto insieme a quattro dei suoi diaconi. Il 10 agosto fu la volta di Lorenzo che secondo la tradizione venne arso sulla graticola. La notte di San Lorenzo dunque è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti che ricordano o lo scoppiettio dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato o più verosimilmente le sue lacrime. Quest’ultima la versione fatta propria anche da Giovanni Pascoli che nella sua poesia ‘X Agosto’ interpreta appunto la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti: “San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla…”.

Cosa sono e perché le stelle cadono

Le stelle cadenti non sono in verità stelle che cadono – precisano gli esperti -, ma sono dei frammenti di comete o asteroidi, grandi quanto un chicco di riso o al massimo una noce, che si incendiano non appena entrano a contatto con l’atmosfera terrestre, l’involucro di tutti quei gas che rivestono il nostro pianeta. Questi frammenti, che arrivano a una temperatura di oltre 2.200 gradi e che raggiungono l’impressionante velocità di 150mila chilometri orari, prendono fuoco e si disintegrano a causa dell’attrito con l’atmosfera terrestre. In realtà le stelle non “cadono”, ovvero i frammenti di meteore non si schiantano sulla superficie terrestre, ma si sbriciolano prima.